Nelle scorse settimane si è svolto a Cannes il consueto Symposium ItXpo, evento organizzato dalla società di ricerche Gartner per tastare il polso del mercato ICT e fare il punto sugli sviluppi tecnologici più interessanti del momento, con l’obiettivo di definire linee guida e strategie di business efficaci per le aziende di settore.
Nel dibattito, quest’anno un posto di rilievo se lo è guadagnato il fenomeno dei Saas (Software-as-a-service), le applicazioni on-demand fornite come servizi su Internet, oggi considerate di particolare utilità per le PMI.
Ebbene, secondo le valutazioni degli analisti, tali soluzioni rischierebbero di minacciare il ruolo strategico dei manager IT nei processi decisionali. In che senso? Nel senso che ormai i tre quarti delle applicazioni Software as a Service sono prerogativa delle direzioni operative, snobbate o ignorate da quelle IT che rimangono tagliati fuori dalla definizione delle priorità in materia di acquisti informatici.
A questo punto, è chiaro che i CIO debbano fermarsi a riflettere per non rischiare di rimanere fuori da questa innegabile rivoluzione e finire per risultare essi stessi “obsoleti” per le società .
La validità del modello Saas si è dimostrata talmente solida – a dispetto del più tradizionale client/server – che la pratica ha avuto la meglio sulla teoria, a tutto vantaggio di quelle aziende che hanno saputo superare i vecchi schemi e scegliere di rinnovarsi, guadagnandoci anche in maggiore flessibilità e risparmio sulle spese.
Sempre più spesso capita oggi che un’azienda acquisti software in eccedenza o comunque non specifico per le proprie esigenze, e quindi messo da parte senza essere sfruttato appieno. Il tutto per colpa di un certo scetticismo a “rinnovarsi”: un rischio di spreco non indifferente, soprattutto se sommato alle ingenti somme sborsate per l’implementazione delle applicazioni.
E allora, come fare? Semplice, provare a scegliere il Software-as-a-service, che offre un’alternativa più che valida. Ma perché, quindi, ancora tante riserve? Forse perché, in effetti, vi sono diversi parametri di valutazione da considerare prima di introdurre un Saas in azienda. Ed è proprio qui che devono entrare in gioco i manager IT: bisogna valutare gli standard di sicurezza, le relazioni con i fornitori, l’integrazione con i sistemi informativi, ecc.
Ciascuna azienda è diversa ed è impensabile che chi agisce a livello decisionale resti escluso dalla valutazione dei cosiddetti pro e contro nella scelta delle soluzioni software e hardware più adatte al proprio business. Ai CIO l’ultima parola?