Migliorare le tecnologie e le infrastrutture per ridurre i consumi. Si tratta questo del tema affrontato ieri durante l’evento Business E3 – Energie, Efficienza, Economia”, organizzato da IBM presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Obiettivo dell’incontro è stato, appunto, quello di portare alla luce i problemi che intercorrono tra il consumo energetico e l’Information Technology.
Secondo IBM le aziende continuano a crescere e di conseguenza devono potenziare le infrastrutture, le applicazioni e i servizi IT. Con il consumo dovuto a questi cambiamenti cresce anche la fame di energia.
Secondo una recente ricerca di Gartner «la maggior parte dei datacenter avranno problemi nel gestire la crescita, così come le richieste per energia e raffreddamento dei nuovi server ad alta densità. Il risultato sarà una incapacità di far fronte alle crescenti esigenze di business».
Inoltre, secondo le stime di IDC, per ogni euro speso per l’acquisto di applicazioni IT conseguono 50 centesimi di consumo energetico che si trasformeranno in 71 centesimi nel 2010.
IBM ha annunciato che intende attivarsi per risolvere i problemi legati al consumo energetico. In questo contesto rientra l’inziativa Project Big Green”, comprendente uno staff di 850 professionisti che andranno ad occuparsi di efficienza energetica.
«Il processo di miglioramento dell’efficienza passa per cinque punti: diagnosi, pianificazione, virtualizzazione, gestione e controllo», ha così commentato Daniele Berardi, vice president-global technology services di IBM.
L’iniziativa della società statunitense dovrebbe consentire a coloro che utilizzeranno le macchine di comprenderne le caratteristiche, le potenzialità, l’uso effettivo e i fattori critici, con l’obiettivo di individuare le aree ad alta densità di energia.