Dopo l’annuncio di ieri sul lancio mondiale di Kindle 2, il noto e-reader Amazon per la lettura di ebook digitali, si rivitalizza il dibattito sulle potenzialità di questi strumenti per il mercato italiano, su cui arriverà dal 19 ottobre.
Performante, economico, maneggevole – e dotato di modulo per connessione GSM – il lettore di contenuti digitali (libri, manuale, ecc.) conta oggi un’offerta di titoli a basso costo molto articolata sul Kindle Store (200mila volumi), ma ancora immatura in ambito professionale.
La lacuna di titoli in lingua italiana scoraggerà dunque l’utenza nostrana, ma le 50 testate giornalistiche – comprese le due italiane Corriere della Sera e La Stampa – possono rivelarsi di particolare utilità per i businessmen italiani e rendere l’e-book uno strumento di lavoro, anche se forse di nicchia.
Di contro, gioca a sfavore la passione degli utenti italiani (business e consumer) per i device all-in-one , che consentono di lavorare in mobilità, abbinando tale attività a quelle Tlc e IT. Gli utenti finali italiani, quindi, prferirebbero senza dubbio da parte dell’industria la realizzazione di terminali integrati “e-book+smartphone”.
In questo senso, gli e-book come il Kindle potrebbero ancora essere considerati “accessori-fardello” – e quindi destinati ad uno scarso successo di mercato – perchè considerati “scomodi” se separati dallo smartphone multifunzione, da cui non si concepisce di potersi separare!
In pratica, piuttosto che uno strumento finalizzato all’unica funzione di e-reader, il nostro mercato sembra essere il bacino naturale per una diffusione di massa di un super-terminale in cui la lettura di contenuti testuali digitali sia solo una applicazione/funzione in più rispetto alla navigazione, all’elaborazione di testi e file, alle chiamate, ecc.
Non resta che attendere di averlo sugli scaffali di tutta Europa per capire quale futuro potrà avere in Italia. Ricordiamo che il Kindle 2 è dotato di schermo E-Ink da 6 pollici 600×800 e ha un prezzo di 279 dollari.