C’è anche il SISTRI all’ordine del giorno in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Il 20 ottobre si potrebbe discutere anche delle due nuove proposte volte a introdurre modifiche sostanziali al tanto discusso sistema digitale per la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi: la compensazione per i contributi versati (atto della Camera N.3885) e dell’esclusione per i rifiuti non pericolosi (atto della Camera N.4370).
Se le proposte verranno approvate alla Camera, il contributo annuale obbligatorio per il SISTRI che le imprese verseranno, o hanno già versato nonostante il sistema non sia ancora riuscito a partire, andrà a coprire integralmente il primo anno di effettiva operatività del sistema.
Una modifica più volte richiesta dalle imprese della filiera e dagli autotrasportatori e per la quale è già pronto l’avvio di una class action.
L’altro obiettivo è alleggerire dall’onere di aderire al SISTRI le imprese che producono, trasportano o trattano rifiuti non pericolosi, come i «rottami di ferro, acciaio o ghisa ovvero da rottami non ferrosi, eccetto i veicoli fuori uso messi in sicurezza, gli altri rifiuti derivanti dalle attività di autodemolizione e di rottamazione di veicoli fuori uso e i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche».
Intanto, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha confermato la tabella di marcia: i prossimi 4 test SISTRI: si svolgeranno il 24 ottobre (apsetti specifici della procedura), entro il 10 novembre una simulazione per aziende con oltre 50 dipendenti ed entro fine novembre la sperimentazione per Pmi da 11 a 50 dipendenti.