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IV Conto Energia: ricorso investitori esteri eviterà tagli?

di Noemi Ricci

Pubblicato 28 Aprile 2011
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:06

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Oggi Conferenza Stato-Regioni, in attesa di capire se il ricorso degli operatori stranieri che hanno investito in Italia nel solare produrrà effetti sul testo finale.

Torna a riunirsi oggi la Conferenza Stato-Regioni, mentre si inasprisce la bufera sulle energie rinnovabili scatenata dal Quarto Conto Energia: produrrà effetti concreti il ricorso degli operatori stranieri, che hanno avviato in Italia importanti investimenti nel Solare – AES Solar Energy, Akuo Energy, Fotowatio Renewable Ventures, Martifer Solar, Siliken Solarig N-Gage e Wurth Solar e altri – e nei giorni scorsi hanno formalmente avviato un contenzioso internazionale contro lo Stato Italiano?

Se davvero il provvedimento presenta contenuti «fortemente peggiorativi, retroattivi e discriminanti», le loro obiezioni potrebbero essere accolte dal Ministero dello Sviluppo, per evitare nuove bocciature UE.

Secondo l’appello rivolto alle istituzioni comunitarie, il Decreto Rinnovabili viola il Trattato europeo sulla carta dell’Energia, varato a Lisbona del 1994.

Il gruppo di imprenditori stranieri, così come molti operatori italiani, han investito sulla base di quanto disposto dal Terzo Conto energia, contando su questo fino al 2013, mentre ora si trova di fronte ad un Governo che cambia le carte in tavola.

A soli 3 mesi di distanza da quando il provvedimento «ha iniziato a spiegare la sua efficacia, è stato completamente disatteso dal Governo italiano e, a breve, potrebbe essere sostituito da un provvedimento quale il Quarto Conto Energia, dai contenuti fortemente peggiorativi, retroattivi e discriminanti». È questa l’accusa mossa allo Stato italiano.

Intanto oggi i governatori delle Regioni italiane sono chiamati a dare il proprio parere definitivo sullo schema del nuovo Conto Energia, con la speranza che si arrivi presto alla definizione di «un provvedimento più equo in modo da tutelare e non pregiudicare gli investimenti già intrapresi, consentendone il completamento come originariamente previsto».

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