Lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia è ancora limitato, complice un quadro legislativo fino ad oggi non univoco per la realizzazione di impianti e soluzioni domestiche green, e con regole regionali spesso in contrasto tra loro sugli investimenti verdi in fonti rinnovabili.
Dopo sette anni di attesa, in Gazzetta Ufficiale n.219 sono state da poco pubblicate le linee guida nazionali, operative dal prossimo 3 ottobre.
Le Regioni dovranno dunque adeguare le proprie regolamentazioni, agevolando in tal modo il lavoro degli operatori di settore e contribuendo all’incentivazione della Green Economy.
Tra gli obiettivi principali delle linee guida, realizzate in attuazione della direttiva europea 2001/77/CE, c’è quello della semplificazione delle procedure autorizzative inerenti l’installazione degli impianti, per favorire gli investimenti coniugando le esigenze di crescita e il rispetto dell’Ambiente.
Solo in questo modo l’Italia potrà ridurre il gap con le principali nazioni europee e produrre energia pulita, raggiungendo entro il 2020 l’obiettivo di produzione green (17%) assegnatole dalla Comunità europea.
Una volta emanata la normativa, il Governo dovrà necessariamente passare alle attività di stabilizzazione degli incentivi per le rinnovabili, indispensabili per rendere più sicuri gli investimenti e amplificare lo sviluppo del mercato.