Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. n.101) il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm n. 277 del 23 dicembre 2010), che prevede la concessione dei contributi alle imprese che mettano in atto azioni e applichino accordi contrattuali volti a conciliare carriera e famiglia, in base a quanto stabilito dall’articolo 9 della legge n.53/2000.
Finanziati i progetti per rendere flessibili orari e organizzazione del lavoro di lavoratrici madri o lavoratori padri che ne abbiano necessità per gestire al meglio vita professionale e familiare.
Ma anche programmi di formazione ed azioni per il reinserimento di lavoratrici e lavoratori che abbiano avuto, per varie motivazioni, necessità di assentarsi per un periodo non inferiore a sessanta giorni.
I contributi verranno concessi alle imprese anche per progetti che consentano la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo con altro imprenditore o lavoratore autonomo nel periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali.
Rientrano nella misura anche i progetti per la promozione di interventi e servizi innovativi che consentano di conciliare vita professionale e vita familiare.
I progetti non dovranno superare la durata di 24 mesi e un budget totale di 500 mila euro possono essere presentati da varie tipologie di datori di lavoro privati che esercitano attività di impresa e non (purché iscritti in pubblici registri), ma anche consorzi, associazioni di imprese, aziende sanitarie locali.
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: Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53. (11G0103)