Un calo del -9% per i nuovi prestiti concessi dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) in Italia nel corso dello scorso anno: da 9,7 miliardi di euro del 2009 agli 8,8 del 2010. Lo hanno riferito il presidente BEI, Philippe Maystadt, e il vice presidente, Dario Scannapieco.
Nel complesso, i finanziamenti in corso a fine ammontavano a 55,3 mld, di cui i il 28% alle Pmi (2,5 miliardi di euro), concessi da uno dei 34 gruppi bancari partner della BEI in Italia a 10.702 piccole e medie imprese.
Particolare attenzione è stata posta da Scannapieco e Maystadt sulle operazioni innovative avviate da BEI in Italia, primo fra tutti lo strumento dei covered bond. Il riferimento è diretto al primo finanziamento attraverso project bond in Italia per i parchi fotovoltaici di Montalto di Castro.
«Il project bond sta in piedi con i proventi dell’opera realizzata: quindi ci vogliono tempi e regole certe» che invoglino gli investitori istituzionali a sottoscrivere questi strumenti di capitale di rischio.
In sostanza, la funzione di BEI è intervenire per alzare il rating delle società di progetto che emettono i bond. Una buona soluzione per rispondere al fabbisogno di infrastrutture, che in Europa si aggira tra i 1.500 e i 2.000 miliardi di euro.
Nel 2010 la BEI si è confermata la più grande emittente sovranazionale di bond, per un totale di 67 miliardi di emissioni, e tra i più importanti finanziatori di progetti per sostenere l’economia con 72 miliardi di prestiti e 59 miliardi erogati. Numeri importanti quelli mostrati da BEI: nel biennio 2009-2010 i prestiti totali sono stati di 150,8 miliardi di euro, contro i 59,5 della Banca mondiale, 17,7 miliardi del Ifc e 16,8 miliardi della Bers.
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