Come illustrato in dettaglio, nel maxi-emendamento al disegno di legge Stabilità al voto da venerdì 19 novembre hanno fatto il loro ingresso gli innovation voucher per le aziende: la misura interesserà dal 2011 le Pmi, che potranno affidare attività di ricerca e sviluppo tecnologico alle università italiane o enti “pagando con buoni” ad hoc.
I “buoni spesa ICT” potranno essere spesi per acquistare soluzioni innovavite realizzate da soggetti specializzati del mondo accademico, laboratori e istituti di ricerca.
Il Governo ha stanziato per il provvedimento 100 milioni di euro. I voucher avranno probabilmente un valore massimo di 7.500 euro e saranno emessi da agenzie di sviluppo regionali o nazionali.
L’obiettivo è chiaro: si vuole incentivare il trasferimento tecnologico alle imprese ed evitare che la mancanza di strutture e risorse adeguate frenino la crescita dimensionale delle Pmi.
In più, si vuole modificare la tendenza dei cosiddetti knowledge providers di effettuare studi e ricerche fini a loro stessi, non pensati per essere messi al servizio dell’industria.
Un modo, quindi, per mettere in comunicazione due mondi che spesso viaggiano su binari paralleli senza incontrarsi, ma anche per fare sistema e operare in rete.