Favorire la crescita delle piccole e medie imprese, sia in fase di start-up che di avvio sul mercato, con investimenti in capitale di rischio: è la nuova opportunità per le Pmi italiane, che potranno godere di supporto finanziario dagli enti pubblici italiani. Questa, in sostanza, l’idea contenuta nel recente decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’intervento pubblico si tradurrà in un sostegno alle operazioni di finanziamento venture capital delle Pmi; non potrà superare importo di 1,5 milioni di euro e durata di dodici mesi per ciascuna impresa.
Tra i vincoli per le imprese c’è la condizione che le non siano quotate nel listino ufficiale o su un mercato non quotato dei titoli di una borsa valori. Inoltre, non devono trovarsi in difficoltà e non devono operare nei settori della costruzione navale, del carbone e dell’acciaio.
Amministrazioni centrali e locali vengono così autorizzate a partecipare a forme complesse di sostegno finanziario alle attività economiche, sulle orme di ciò che avviene in Europa in tema di aiuti di stato per gli investimenti in capitale di rischio nelle Pmi.
Le tipologie di iniziative economiche previste includono la sottoscrizione di quote di fondi di investimento mobiliare di tipo chiuso, il co-investimento in fondi di garanzia in favore di sottoscrittori di capitali di rischio delle Pmi e/o di fondi di venture capital e strumenti finanziari in favore di soggetti intermediari, destinati all’acquisizione di partecipazioni nel capitale di rischio delle imprese.