Per impostare un buon portafoglio, il consiglio numero uno è quello di usare il buon senso. Il risparmiatore ad esempio deve avere ben presente a che cosa devono servire i suoi risparmi, che orizzonte temporale di investimento si propone e soprattutto deve conoscere la propria propensione al rischio, valutando bene di conseguenza il bilanciamento.
Passando poi a considerazioni più particolari, sul mercato azionario i consigli si concentrano sui titoli americani più che su quelli europei, sul valutario l’attenzione è concentrata sulle potenzialità del dollaro, sui bond viene considerato interessante il rendimento dei titoli di stato italiani. Sono i temi emersi dall’annuale appuntamento con la sedicesima edizione del Forum degli Asset Manager.
Partiamo dall’asset allocation, sottolineando innanzitutto le raccomandazioni alla prudenza, in un momento in cui è difficile orientarsi nell’industria finanziaria. Ma è importante soprattutto avere le idee chiare sui propri obiettivi di investimento.
Pianificazione strategica dell’investimento
Importante una pianificazione strategica da parte dell’investitore. Bisogna avere chiaro se i propri investimenti servono per la vecchiaia, per iscrivere il figlio all’università fra qualche anno o per acquistare un’auto fra sei mesi. Insomma, bisogna decidere se impostare una strategia di lungo, medio o breve periodo.
Molto in generale, il presidente di Banca Mediolanum Ennio Doris consiglia l’azionario per il lungo termine, l’obbligazionario per il medio, la liquidità per il breve periodo. Massimo Greco, amministratore delegato di JP Morgan A.M. Italia, ritiene che possa essere una buona idea quella di bilanciare il rischio fra azionario e obbligazionario. Ci sono occasioni interessanti fra le obbligazioni yeald, titoli ad alto rendimento. Ma qui vale la pena di inserire un richiamo alla prudenza: sono titoli rischiosi. Giordano Lombardo (presidente di Pioneer I.M.) sull’azionario ritiene i titoli americani più interessanti di quelli europei. Sull’obbligazionario, le occasioni vanno cercate sui mercati emergenti di Asia e America Latina.
Gli esperti in generale sono abbastanza concordi nel ritenere interessanti i rendimenti dei titoli di stato italiani.
Valute
Per quanto riguarda le valute, l’euro ha dimostrato una notevole tenuta nel bel mezzo della crisi del debito, ma c’è molta attenzione sul dollaro, che è visto in salita. Contro la valuta comune europea gioca la mancanza di una politica economica comune del Vecchio Continente.
Risparmio gestito
I risparmiatori devono comunque tener presente che nell’attuale distuazione di mercato non ci sono, o quasi, investimenti privi di rischio, e qui si torna alla necessità di soppesare bene la propria propensione al rischio. Emerge infine la situazione di difficoltà in cui continua a trovarsi il risparmio gestito (a novembre, raccolta negativa per 8,5 miliardi), che deve puntare su prodotti di qualità che soddisfino le diverse esigenze della clientela.