Il calo dell’inflazione e la fine della stretta monetaria continuano a farsi sentire positivamente sul mercato dei prestiti, con un graduale aumento dei mutui (+1,2%) e del credito al consumo nel corso dell’anno (+7,2%).
Secondo l’Osservatorio Assofin, CRIF e Prometeia, si registra in particolare un boom del 14% per i finanziamenti ipotecari nell’ultimo trimestre, con andamento favorevole dei piccoli prestiti personali e dei prestiti per acquisto di auto e moto.
Mutui in crescita e boom di surroghe
Il valore complessivo dei mutui da gennaio a settembre è cresciuto del 4,1% (con il forte traino di quelli green), grazie a compravendite di prime case e surroghe, che salgono del 59,1%.
Cambiando la banca che concede il finanziamento ipotecario si riesce a sfruttare il trend al ribasso dei tassi abbassando il costo della rata dei mutui a tasso variabile, magari stipulati nel periodo dei forti aumenti degli interessi applicati.
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Credito al consumo trainato dai prestiti personali
L’aumento del credito al consumo riguarda in modo abbastanza generalizzato tutte le principali voci. Trainano i prestiti personali (+11,2%), che consolidano il percorso di recupero iniziato a fine 2023. Salgono del 7,8% quelli per l’acquisto o noleggio a lungo termine di auto e moto, mentre per altre tipologie di beni come arredi o elettrodomestici si replicano i volumi dell’anno precedente.
Le operazioni “instalment”, che finanziano spese con importo prefissato e piano di rimborso predefinito, hanno favorito il lieve recupero del valore delle rateizzazioni via carte di credito (+2,2%). Infine, l’evoluzione positiva dei prestiti a pensionati e dipendenti privati stabilizza le operazioni di cessione del quinto che azzerano il proprio calo (-0,2% nei primi 9 mesi del 2024).
E’ sotto controllo anche la qualità del credito, nonostante la leggera crescita del tasso di default (1,4% a settembre). Gli indicatori di rischiosità del credito al consumo registrano un aumento tutto sommato moderato, legato in particolare ai prestiti personali, ed è in lieve crescita anche il tasso di default degli prestiti diversi da quelli finalizzati all’acquisto di auto.
Credito: stime positive per il 2025
Le prospettive del settore del credito al consumo per il 2025 sono positive nonostante le incertezze che caratterizzano lo scenario economico: la crescita italiana sarà modesta e il contesto internazionale continua a presentare elementi di preoccupazione, ma giocano un ruolo positivo l’inflazione tornata stabilmente a livello sostenibile e il calo dei tassi di interesse.
Il report indica un consolidamento della ripresa dei mutui casa, mentre la crescita del credito al consumo dovrebbe tornare a ritmi più contenuti.
Le politiche di offerta rimarranno attente alla qualità del credito, anche in recepimento della nuova direttiva sul credito ai consumatori che richiede maggiori obblighi sulla valutazione del merito creditizio e un rafforzamento dei requisiti informativi.
Con la ripresa del mercato la rischiosità del credito mostrerà un aumento fisiologico, ma i tassi di default si manterranno su valori contenuti per tutto l’orizzonte di previsione e, complessivamente, sostenibili per l’intero settore.
Il livello strutturalmente basso dell’indebitamento delle famiglie italiane, prevalentemente a tasso fisso, e la liquidità accumulata negli ultimi anni sono elementi stabilizzanti.