La Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato i tassi di interesse di ulteriori 25 punti base, in considerazione dell’andamento dell’inflazione al ribasso, ma resta la solita avvertenza: lo politica resta restrittiva fino alla stabilizzazione della dinamica inflazionistica sotto la soglia del 2%.
Le previsioni per i prossimi mesi indicano infatti nuovi rialzi per l’indice dei prezzi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo il prossimo anno. Ma nel frattempo scende il costo del denaro, con un beneficio immediato sui mutui e i prestiti di famiglie e imprese.
Vediamo i nuovi tassi, i trend individuati dagli esperti e le stime per il prossimo futuro.
I nuovi tassi BCE dopo il taglio
I tassi di riferimento dopo la decisione di politica monetaria del 17 ottobre si portano ai seguenti livelli: sui depositi al 3,25%, sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,4% e sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,65%.
A fronte del nuovo taglio di 25 punti, le consuete simulazioni di Mutuionline stimano un risparmio medio di 20 euro al mese sulla rata di un mutuo ventennale da 150mila euro.
Impatto positivo su mutui e prestiti
La graduale discesa del costo del denaro sta influendo positivamente sul mercato di mutui e prestiti. A settembre 2024, dopo l’inversione di tendenza registrata a giugno con il primo taglio di 25 punti base, le richieste sono cresciute del 19%. Lo scorso mese c’è stata infatti la seconda riduzione dell’anno (un quarto di punto) e le attese del mercato restano adesso orientate verso nuove riduzioni del costo del denaro
In base ai dati CRIF, nei primi nove mesi dell’anno la domanda di finanziamenti ipotecari da parte delle famiglie è aumentata del 7,2%, in risalita lieve già da metà 2023 e poi più marcata nel 2024, in linea con i progressivi tagli attuati dalla BCE sui tassi.
Mutui casa meno cari, volano le surroghe
In base al rapporto mensile ABI (Associazione bancaria italiana), a settembre il tasso medio sui mutui è sceso al 3,33%, in calo sia rispetto al mese precedente sia rispetto al 4,42 della fine del 2024.
Non a caso, l’incremento delle domande 2024 registrato da CRIF è interamente attribuibile alle surroghe (+17,6% nel primo semestre) contro una contrazione del 10,5% dei nuovi mutui.
L’importo medio richiesto nel periodo luglio-settembre è di 146mila 469 euro, in generale la fascia di importo fra i 100mila e i 150mila euro rappresenta il 30,5% del totale delle domande dei primi nove mesi dell’anno. Il 61,3% dei richiedenti ha tra i 25 e i 44 anni, seguiti dal 32,8% fra i 45 e i 64 anni.
Prospettive future
«Una politica monetaria che torna ad essere espansiva, e con possibili ulteriori tagli dei tassi per fine anno, infonde maggiore fiducia nelle famiglie italiane che ritornano a programmare spese di lungo periodo», segnala Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
Un ulteriore volano per il comparto dei mutui immobiliari sarà presto rappresentato della Direttiva Case Green (EPBD): «Dal nostro osservatorio prevediamo infatti che i finanziamenti green raggiungeranno nel 2030 percentuali che oscillano tra il 24-30%, e nel 2050 più di un mutuo su due sarà verde».