Conto alla rovescia per il collocamento sul mercato di una nuova quota di azioni Poste Italiane, pari al 14% del capitale. Si tratta di una semi-privatizzazione rivolta ai piccoli risparmiatori: dovrebbe partire lunedì 21 ottobre e concludersi giovedì 24, con la comunicazione del prezzo di vendita fissato per venerdì 25.
Il Ministero dell Finanze ha individuato le banche coinvolte: IntesaSanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Citi, Deutsche Bank e JP Morgan saranno i coordinatori globali mentre Barclays, Bnp Paribas, Morgan Stanley, Société Generale e UBS hanno ottenuto l’incarico di joint bookrunner.
La selezione degli advisor del collocamento vede invece come protagonisti UBS Europe SE come advisor finanziario e White & Case Europe LLP per la parte legale.
L’Offerta Pubblica di Vendita (OPV) è attesa tra metà e fine ottobre e, per la prima volta, per una società pubblica, sarà possibile anche acquistare le azioni in modalità digitale, cioè tramite online bancking. E’ anche la prima volta in quasi dieci anni che una privatizzazione riguarda i piccoli risparmiatori (il cosiddetto mercato Retail). E con ogni probabilità saranno disponibili anche tranche di azioni riservate ai dipendenti.
Il 70% dell’OPV dovrebbe essere destinata agli investitori istituzionali e il 30% (se non di più) ai piccoli risparmiatori, che potranno prenotare le azioni anche digitalmente, usando il portale del gruppo e la app.
L’operazione approvata dal Consiglio dei Ministri vale circa 2,5 miliardi di euro. Lo Stato manterrà comunque il controllo della società attraverso le azioni possedute dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: resterà in mano pubblica circa il 50% della società.
L’avvio della privatizzazione di Poste Italiane risale al 2015, con la vendita di circa il 40% del capitale. Ora sul mercato viene collocata una seconda trance di azioni.
Un’occasione interessante per i piccoli risparmiatori. Negli ultimi 12 mesi il titolo Poste si è apprezzato del 30% e registrato una capitalizzazione di circa 16,3 miliardi.