I fondi pensione in Italia costituiscono forme di investimento sempre più conveniente, offrendo ampia scelta ai lavoratori. I fondi disponobili sono oggi più di 300 tra negoziali, aperti, preesistenti e piani individuali pensionistici (PIP).
Un trend in crescita evidenziato anche dal numero degli iscritti alla previdenza integrativa (pensione complementare) pari a 9,6 milioni, in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente.
Sono i dati resi noti dalla Relazione Annuale sull’attività svolta dalla Commissione di vigilanza COVIP, appena presentati alla Camera dei Deputati. Vediamone i dettagli.
Investimenti nei fondi pensione conviene
I rendimenti dei fondi pensione nel 2023 hanno registrato buone performance con trend di crescita per tutte le linee di investimento, recuperando le perdite subìte nell’anno precedente.
A registrare dati migliori sono stati i comparti azionari, con rendimenti nell’anno in media pari al 10,2% nei fondi negoziali all’11,3% nei fondi aperti, e all’11,5% nei PIP.
Ricordiamo che i fondi negoziali sono legati ai contratti di lavoro (ad esempio il Fondo Perseo per i lavoratori della PA e della Sanità) mentre i fondi aperti sono gestiti da banche, società di gestione del risparmio (SGR) o di intermediazione mobiliare (SIM). Infine, i PIP (Piani Individuali Pensionistici personalizzati) sono gestiti da assicurazioni.
Anche i comparti obbligazionari hanno segnato rendimenti positivi, specialmente riguardo agli obbligazionari misti che hanno ottenuto il 7,2% nei fondi negoziali e il 4,4% nei fondi aperti.
I fondi pensione battono il TFR
La Relazione COVIP evidenzia anche i risultati su scala decennale, rapprotando le performance dei fondi pensioni ai rendimenti del TFR lasciato in azienda.
Da fine 2013 a fine 2023, i rendimenti medi annui delle linee a prevalenza azionaria di tutte le forme pensionistiche hanno registrato tra il 4,2 e il 4,5%.
Il tasso di rivalutazione del TFR è invece stato pari al 2,4% nel decennio preso come riferimento per l’analisi comparativa.
Un investimento di natura sempre più familiare
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Il documento, infine, segnala un aumento nel coinvolgimento della popolazione under 34, soprattutto grazie alle nuove adesioni per i figli a carico.
Un trend che sembra rispecchiare le decisioni familiari di aprire una posizione previdenziale per i figli in anticipo rispetto alla successiva alimentazione con versamenti autonomi, nel momento in cui i beneficiari entreranno nel mondo del lavoro.