L’inflazione ha fatto salire i costi del conto corrente (anche se è rimasta ferma la remunerazione dei depositi), rincarati del 30% per i giovani, del 9% per le famiglie e del 6% per i pensionati. Lo rivela un’analisi di Altroconsumo condotta dal 31 gennaio 2023 al 15 marzo 2024, che punta il dito soprattutto sui costi fissi e, per quanto riguarda i servizi bancari, su bancomat e carte di credito.
Il rincaro medio è dell’11,68%, con un andamento più sfavorevole per i prodotti a sportello rispetto a quelli digitali (in generale, un conto online costa in media 32,19 euro l’anno rispetto ai 142,89 del conto fisico). Particolarmente penalizzati i giovani (+31,79% per i servizi bancari online e +28,41% per quelli in filiale) ma subiscono aumenti anche i costi bancari per le famiglie (+9%) e i pensionati (+6%).
Vediamo i risultati dell‘indagine per i tre segmenti di risparmiatori, che analizza la variazione degli indicatori di costo complessivo annuo nel periodo indicato.
Conti correnti: rincaro prodotti per giovani
Partiamo ai giovani, che come detto subiscono mediamente i rincari maggiori.
Allo sportello il costo medio annuo è salito del 28,41%: da 74,57 euro in base alle condizioni applicate al 31 gennaio scorso, a 95,75 euro del 15 marzo.
- Il prodotto con le condizioni più favorevoli nel periodo considerato è il conto corrente under 35 di Bper Banca, con i costi fissi scesi da circa 80 a 68 euro. In tutti gli altri casi, le spese o sono salite oppure sono rimaste stabili.
- Il maggior incremento è attribuibile al Conto corrente Premier di Che Banca, con l’ICC (indicatore costi complessivi) passato da 60 a 180 euro.
Nell’online, rincaro medio del 31,79% ma i costi in termini assoluti sono inferiori: da 21,15 euro del 31 gennaio a 27,87 del 15 marzo. Nessun prodotto ha ridotto le spese, mentre il rincaro più evidente è quello di Conto Buddybank/Genius buddy di Unicredit, passato da 14 a 52,50 euro.
L’andamento dei conti per le famiglie
Per le famiglie, il conto tradizionale è rincarato da 158 a 173 euro, +9,18%, il conto digitale da 30,78 a 32,31 euro, +4,95%.
- Per quanto riguarda il conto fisico, in controtendenza c’è Bper, il cui prodotto On demand ha ridotto i costi da 190 a 181 euro.
- L’aumento più visibile, invece, è quello del Conto You del Banco BPM, da 122 a 177 euro; costi incrementati anche per Conto Credem Facile, Conto Corrente Premier di Che Banca, Conto Bancoposta Opzione Start di Poste Italiane, BNL X Smart, Xme Conto di Intesa Sanpaolo.
Il conto online è diventato più caro del 4,95%, passando da 30,78 a 32,31 euro. In realtà sono saliti i costi solo di due prodotti, Conto Fineco (da 26 a 40 euro), e Hello!Money, di Hello Bank!/BNL, da 58 a 59 euro.
Rincari più contenuti per i pensionati
Il costo medio allo sportello per i servizi bancari ai pensionati è salito del 6,24%, da circa 150 a 159 euro annui, mentre con il conto online il rincaro è del 4,49% (da circa 34 a 36 euro). Si conferma la riduzione dei costi per il conto fisico di Bper Banca, mentre salgono le spese per Conto Credem Facile, Bancoposta Start, Conto corrente Premier di Che Banca, Bnl X Smart, Conto You di Banco BPM, Xme Conto di Intesa Sanpaolo.
Sull’online, invece, nella maggior parte dei casi non ci sono variazioni, salgono le spese per il Conto Fineco, Hello Money! di BNL.
Come conoscere i costi del proprio conto
Per conoscere i costi del proprio conto, bisogna consultare il “Riepilogo annuale delle spese”, che la banca invia nel primo bimestre (per posta cartacea o su home banking), con tutti i costi fissi applicati nell’anno precedente:
- canone mensile del conto corrente,
- canone annuale dell’eventuale carta di credito e di debito,
- spese di gestione dell’eventuale conto titoli
- spese di liquidazione degli interessi,
- spese di comunicazione per estratti conto e comunicazioni di trasparenza,
- eventuale canone dell’home banking.
In base alla tipologia di conto, potrebbero persino essere tutte voci gratuite.