I nuovi dati di gennaio 2024 dell’ABI (Associazione Banche Italiane) sull’andamento del costo di mutui e prestiti in Italia finalmente restituisce i primi segnali positivi dopo lo stop ai continui aumenti dei tassi di interesse praticati dalla BCE (Banca Centrale Europea) in relazione al costo del denaro.
Nel primo bollettino dell’anno, relativo all’ultimo mese di quello appena concluso, si registra una diminuzione dei tassi di interesse applicati sui mutui ipotecari, con un trend che sembra confermarsi anche nel 2024.
Tassi di interesse su mutui in discesa
Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (mutui ipotecari per comprare casa) è diminuito a dicembre, segnando un 4,42% in calo rispetto al 4,50% di novembre. E’ un dato importante: dopo ben 24 mesi di rialzi consecutivi, finalmente i tassi d’interesse sui mutui ricominciano a scendere, con un primo segnale già registrato a fine novembre, quando il mercato dei prestiti interbancari aveva segnato una prima lieve frenata.
Il tasso sui nuovi finanziamenti alle imprese ha invece registrato una lieve crescita, salendo al 5,69% dal 5,59% di novembre. In generale, pertanto, il tasso medio sul totale dei prestiti a dicembre 2023 stato del 4,76%, lo stesso valore di novembre.
I tabella la sintesi dell’andamento storico:
Il calo dei volumi di credito erogato registrato a dicembre (-2,2% su base annua) sembra invece motivarsi con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti: a dicembre 2023 si conferma tuttavia una tendenza alla flessione del credito, dal momento che a novembre il dato era pari ad un calo del 3% (con i prestiti alle imprese diminuiti del 4,8% e alle famiglie dell’1,2%).
Mutui variabili con Euribor in calo
Il Bollettino ABI segna un lieve calo dell’indice Euribor a 3 mesi a dicembre 2023: è stato pari a 3,94% il valore medio registrato (era 3,97% nel mese precedente). Nella media della prima settimana di gennaio 2024, tra l’altro, ha segnato un ulteriore lievissimo calo: 3,92%.
In generale, si ravvisa un “effetto BCE”, dovuto allo stop dei rialzi ai tassi di interesse. Inutile dire che non si può dare nulla per scontato, soprattutto con la crisi del Mar Rosso che potrebbe riservare brutte sorprese a livello di impatti macro-economici, ma “shock imprevisti” a parte, potrebbe essere finalmente l’avvio di una lenta risalita della china per il credito, quanto meno per i mutui alle famiglie.