Il picco dei tassi di interesse BCE dovrebbe essere stato raggiunto, tanto da poter prevedere lo stop degli incrementi. Lo si legge tra le righe delle ultime dichiarazione rese dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, nel corso di un’intervista rilasciata nei giorni scorsi
Se vinciamo la battaglia contro l’inflazione, vale a dire se abbiamo la certezza che l’inflazione sarà effettivamente al 2%, allora i tassi cominceranno a scendere.
Tassi BCE in calo
Secondo Lagarde, i tassi di interesse non dovrebbero continuare ad aumentare, a meno che non si verifichino shock supplementari o situazioni oggi del tutto imprevedibili. In un’intervista al Corriere della Sera, Philip R. Lane (membro del board BCE) ha confermato che all’orizzonte c’è una nuova strategia di politica monetaria, seppur con passi graduali e prudenti:
negli ultimi mesi si sono registrati progressi sul fronte dell’inflazione. […] Una volta che la BCE inizierà ad abbassare i tassi di interesse, ciò non avverrà con un’unica decisione di taglio dei tassi, ma molto probabilmente con una sequenza di tagli dei tassi.
Impatto su economia e mutui
Moderata fiducia anche sulla ripresa del trend di crescita economica, con l’ultimo bollettino BCE che ha messo nero su bianco le previsioni future, basandosi sui dati relativi agli ultimi tre mesi dell’anno scorso:
I dati più recenti per il quarto trimestre del 2023 indicano che la crescita rimarrà probabilmente moderata, mentre il mercato del lavoro dovrebbe rallentare. Ci si attende che la crescita inizi a recuperare all’inizio del 2024, in assenza di ulteriori shock.
Nel complesso, con le aspettative di medio termine ancorate al target del 2%, si prevede che l’inflazione complessiva scenda ad una media del 2,7% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026.
Con questi numeri, secondo gli analisti si dovrebbe assistere al primo taglio dei tassi BCE dalla seconda metà dell’anno (25 punti base), con un altro (50 punti) entro fine anno.
Le conseguenze sui mutui dovrebbero essere visibili in modo molto graduale, soprattutto su quelli variabili, con la rata che dovrebbe cominciare a sgonfiarsi verso la fine del 2024 per stabilizzarsi dal 2025.