![Acquisto immobili](https://cdn.pmi.it/CMr5vkK9T1jM8B5q6cDAxmMUvnU=/650x350/smart/https://www.pmi.it/app/uploads/2016/07/Asta-immobiliare.jpg)
![logo PMI+](https://www.pmi.it/app/themes/pmi-2018/dist/images/pmi+/pmiplus-logo-big-white.png)
![logo PMI+](https://www.pmi.it/app/themes/pmi-2018/dist/images/pmi+/pmiplus-logo-big-white.png)
Nel corso del 2023 sono finite nelle aste immobiliari molte meno case rispetto al 2022 e al 2021, trend che ha impattato anche sul loro valore, pari al 20% in meno se confrontato con lo scorso anno.
A diminuire è anche il prezzo delle case: il valore medio in asta degli immobili residenziali è di 700 €/mq, contro i 1.970€/mq degli immobili residenziali venduti attraverso il mercato tradizionale.
Dal punto di vista territoriale, alla riduzione delle aste al Nord fa fronte un aumento della componente di aste fissate al Sud e nelle isole che, aumentate significativamente dal 2019 ad oggi: dietro questo trend si cela la maggiore lentezza dei tribunali nel Mezzogiorno, che impiegano più tempo per concludere le procedure esecutive e concorsuali.
A conquistare il primo gradino del podio del mercato delle aste sono le vendite telematiche, sia sincrone sia asincrone.
La crescita, tuttavia, non è favorevole al mercato poiché le aste telematiche si basano su un iter di partecipazione alle più complesso, rischiando che l’asta vada deserta e che l’immobile perda il suo valore.