Tanto tuono che piove: l’AGCM ha adottato un provvedimento cautelare contro Intesa Sanpaolo per fermare il passaggio imposto ai correntisti verso la sua banca digitale Isybank anche nei casi in cui non forniscano un consenso esplicito.
Si tratta di una modifica unilaterale del contratto che finora ha traghettato forzatamente 300mila clienti e che dovrebbe coinvolgere oltre 2 milioni di altri correntisti entro marzo, addirittura 4 milioni entro fine anno.
Vediamo di seguito gli ultimi sviluppi del caso e la “ricostruzione dei fatti”, con le soluzioni al momento disponibili per intervenire e rifiutare il passaggio.
Provvedimento cautelare nei confronti di Intesa Sanpaolo
In data 23 novembre, l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato ha emesso il provvedimento cautelare nei confronti delle due banche (reso noto il 30 novembre), ritenendo il trasferimento non conforme alle disposizioni del Codice del Consumo.
L’Autorità ha imposto l’interruzione del trasferimento alla banca digitale a tutela dei 2,4 milioni di clienti coinvolti nell’operazione. In questo modo i correntisti saranno messi in condizione di scegliere se mantenere il conto in Intesa Sanpaolo alle condizioni precedenti o transitare a Isybank.
Il passaggio di banca impone non soltanto un nuovo conto e un nuovo IBAN ma anche App e servizi diversi, con l’effetto collaterale di uno squilibrio anche per le condizioni economiche.
Per fare un esempio, chi viene traghettato su Isybank perde la possibilità di creare carte virtuali di durata, fondamentali per i clienti digitali che fanno acquisti online con alt frequenza. Non solo: con il trasferimento, i correntisti non possono più accedere all’home banking tramite computer ma solo via App (tra l’altro diversa e con molti meno servizi).
Questi sono solo alcuni esempi. La lista delle differenze è lunghissima e può essere visionata tramite le tabelle di raffronto messe a disposizione da Intesa.
I rilevi dell’Antitrust
L’AGCM ha ora imposto alle due banche – entro 10 giorni – di fornire all’Autorità l’indicazione di tutte le misure adottate per ottemperare al provvedimento cautelare. Di seguito la sintesi dei rilievi emersi dall’istruttoria.
- I nuovi conti correnti prevedono condizioni economiche differenti e perdita di servizi prima disponibili (altri esempi, oltre a quelli sopra riportati: non c’è la possibilità di assegni bancari né l’accesso ai contratti di mutuo).
- Tali modifiche sono state unilateralmente imposte senza previo consenso dei clienti al trasferimento.
- Altro punto critico: le comunicazioni sul passaggio a Isybank sono state trasmesse con un semplice avviso nella sezione archivio dell’App di Intesa Sanpaolo, senza meccanismi di sollecito lettura (notifiche push e pop up).
- Cosa ancor più grave, nelle prime comunicazioni partite in piena estate non era chiaramente esplicitata la possibilità di opporsi al passaggio.
- Infine, nelle prime comunicazioni non erano adeguatamente indicate le modifiche alle condizioni economiche e ai servizi che sarebbero rimasti esclusi.
In ultima analisi, i correntisti non hanno avuto piena consapevolezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore né del diverso trattamento economico e bancario, perdendo anche l’opportunità di rinunciare al passaggio.
Come fermare il passaggio da Intesa Sanpaolo a Isybank
C’è da dire che, dopo che l’Antitrust era intervenuto avviando l’istruttoria sulle modalità di comunicazione ambigue, poco trasparenti e non coerenti con l’importanza della questione trattata, a inizio mese – in merito al passaggio forzato dei primi 300mila correntisti da Intesa a Isybank – l’istituto di credito aveva già provveduto a notificare a chi era ancora in transizione la possibilità di tornare indietro.
Chi sono i malcapitati? Li ha scelti unilateralmente Intesa tra quelli che:
- non hanno fatto operazioni in filiale da almeno un anno;
- hanno meno di 65 anni;
- non hanno un deposito titoli;
- non hanno prestiti in corso.
Per opporsi alla modifica unilaterale del contratto di conto corrente con la banca, dopo le migliaia di proteste e l’istruttoria AgCM, Intesa Sanpaolo ha inviato una notifica in pdf ai correntisti “in transito” che spiega come tornare indietro nei casi in cui il passaggio non sia ancora definitivo.
Per richiederlo, bisogna comunicarlo per telefono alla Filiale Digitale di Intesa Sanpaolo chiamando il numero verde 800.303.303. telefonando
- lunedì al giovedì dalle 7:00 alle 24:00
- venerdì dalle 7:00 alle 22:00
- sabato mattina
Si può rientrare da Isybank in Intesa Sanpaolo?
[ghshortpost id=414403 title=”App Isybank: accesso e servizi” layout=”post_aside_img”Non si può, se il trasferimento è già avvenuto. La nuova opzione per rifiutare il passaggio riguarda solo i clienti destinati allo spostamento entro marzo, mentre per i 300mila già trasferiti a ottobre il passaggio è ormai definitivo.
Per chi ancora è in via di transizione, la data fatidica del passaggio è il 18 marzo 2024, la scadenza per rifiutare la proposta di passaggio è il 29 febbraio 2024.
La posizione dei correntisti
Inutile dire che le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Ad esempio, secondo Adiconsum, è necessario intervenire su più fronti.
- Per prima cosa, bisogna riaprire i termini di rinuncia all’adesione alla nuova banca da parte del cliente invertendo il criterio del “silenzio/assenso”
- In secondo luogo, si dovrebbe assicurare a chi passa a Isybank la piena funzionalità di tutti i servizi che prima utilizzava con Intesa Sanpaolo, non solo gli sportelli ma manche prodotti come le carte virtuali per fare acquisti.
La disparità di trattamento potrebbe infatti comportare non soltanto molti disagi ma anche un aumento dei costi legati al conto. Anche la carta fisica, ad esempio, con Isybank è a pagamento.
Adiconsum ha chiesto a Intesa Sanpaolo e Isybank la convocazione di un tavolo per valutare gli impatti per la clientela del passaggio di banca.
Con il provvedimento cautelare dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato ci sono 10 giorni per ottemperare alle richieste e provvedere ad ulteriori interventi a tutela dei consumatori.