La città italiana in cui fare un mutuo a tasso fisso per comprare casa costa di più è Catanzaro, prendendo invece i dati regionali i mutui casa più onerosi sono in Molise, seguito da Calabria e Sicilia. Tendenzialmente, al Sud i mutui ipotecari costano di più mentre i tassi più bassi sono in Emilia Romagna, Lazio e Lombardia.
I dati FABI (Federazione autonoma bancari italiani) analizzano dal punto di vista geografico il caro mutui e collocano in coda alla classifica dei tassi sui muti ci sono zone in cui gli immobili sono più cari, come la Lombardia.
Caro mutui fissi e variabili a confronto
La stretta monetaria legata ai rialzi BCE impatta solo sui mutui variabili mentre la classifica FABI si concentra sul tasso fisso, diventato comunque più oneroso per chi ha acquistato casa nell’ultimo anno.
Il tasso variabile oscilla in base all’Euribor, quindi è chi aveva già contratto il mutuo che risente dell’andamento del mercato. Il tasso fisso legato all’Irs, invece, non cambia la rata per il vecchio mutuatario ma incide sul costo dei nuovi finanziamenti, interessando coloro che si apprestano ad accendere ora un mutuo.
Con il tasso fisso, la convenienza nel tempo resta alla banca in uno scenario di tassi bassi, grazie alla percentuale di “spread”, ossia il guadagno dell’Istituto di credito, applicato all’indice del mutuo, assieme al quale forma il TAN (Tasso Annuo Nominale), cioè il tasso di interesse puro che si applica al finanziamento.
Con l’attuale rialzo dei tassi per i mutui variabili, però, con la domanda crescente di tassi fissi si è generato un inevitabile rincaro dei finanziamenti, con i costi che cambiano da Regione a Regione e da città a città in base a diversi fattori, non necessariamente legati all’andamento del mercato immobiliare.
Caro mutui fissi: la classifica italiana
I mutui a tasso fisso più cari d’Italia si concentrano a Catanzaro, dove un mutuo da 150mila euro per 25 anni paga una rata mensile di mille euro contro gli 800 di Bologna (la città invece con i mutui più bassi). Fra gli altri capoluoghi di Regione, lo stesso mutuo paga una rata di 980 euro a Napoli, 906 euro a Firenze, 859 a Torino, 841 a Milano e 821 euro a Roma.
La Regione più cara è il Molise, dove il tasso fisso sui mutui è mediamente al 6,25%. Sono oltre due punti in più rispetto al 4,03% praticato in Emilia Romagna e due punti in più del 4,24% del Lazio.
Le banche ritengono più alti i fattori di rischio insolvenza nel Mezzogiorno e di conseguenza chiedono interessi più alti al Sud, nonostante i trend opposti del mercato immobiliare.
Sui divari esistenti nel Paese, segnala il segretario generale del sindacato dei bancari, Lando Maria Sileoni, «pesano, in particolare, i fattori di rischio presi in considerazione dagli istituti di credito nel momento in cui devono calcolare le condizioni per ciascun contratto di prestito, che possono variare sulla base dei territori».
«Nel Mezzogiorno, in linea di massima, i tassi sono più alti. Perché nelle regioni meridionali del Paese le economie sono più deboli, ci sono più fallimenti di imprese, l’occupazione è meno stabile e vi sono più famiglie in difficoltà con le scadenze dei pagamenti».