I titoli di Stato dell’Italia tornano sotto i riflettori: il rendimento del bond decennale è in continua crescita e, se per i piccoli risparmiatori questa può essere una buona notizia, per il debito pubblico lo è un po’ meno.
Il problema è che l’aumento dei tassi BTP muove in parallelo all’aumento dello spread, ossia della forbice tra il rendimento decennale dei titoli di Stato italiani (BTP) e di quelli tedeschi (Bund), rappresentando una sfida aggiuntiva per le casse dello Stato.
Aumento tassi BTP
Il continuo rialzo dei tassi d’interesse stabilito dalla BCE sta facendo contrarre la domanda e di conseguenza salire i rendimenti dei titoli di Stato. A giugno il tasso del BTP si muoveva ancora in area 4% ma la tendenza in atto lo vede muoversi verso quota 5%, soglia che sarà raggiunta prevedibilmente già prima della fine dell’anno.
Le previsioni indicano un livello perfino più elevato per il 2024. Nel suo ultimo Economic Outlook sull’Eurozona, S&P prevede comunque una media del 4,7% nel 2024, per poi scendere nei seguenti anni.
Impatto sul Bilancio dello Stato
Ogni punto in più di remunerazione crea un fardello addizionale di spesa per interessi. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, prevede al momento circa 14 miliardi aggiuntivi di spesa per interessi sul debito rispetto al 2023, anno in cui molto probabilmente si spenderanno oltre 100 miliardi.
Spread in risalita
A tutto questo si aggiunge il fatto che lo spread, che misura la “fiducia” dei risprmiatori verso il nostro Paese, presto potrebbe superare quota 200 punti base.
La Germania sta infatti riducendo le emissioni di bond (ossia di nuovo debito), facendo scendere i rendimenti del Bund decennale e contribuendo all’allargamento dello spread con il Btp italiano.
Una mossa che il Governo italiano non può permettersi di fare viste le finanze meno solide.
Le prossime aste MEF di Titoli di Stato
Intanto, nuove aste di Titoli di Stato sono in arrivo. Il 28 settembre il MEF ha comunicato il collocamento in asta di un BTP 5 Anni, un BTP 10 Anni, un CCTeu 5 Anni e un CCTeu 7 Anni. E intanto, il BTP Short Term con scadenza 29 settembre 2025 (collocato martedì il 26 settembre) paga una cedola annua lorda del 3,6%.
Da qui a fine anno sono ben quelle in programma, mentre ci saranno 383 miliardi di euro di titoli in scadenza nei prossimi 12 mesi.
La Seconda Emissione del Btp Valore
Il 2 ottobre partirà anche la seconda emissione del BTP Valore, il titolo di Stato riservato esclusivamente ai piccoli risparmiatori.
Con i tassi così elevati, è prevedibile una nuova corsa alla sottoscrizione, che se da un lato soddisfa le aspettative dei risparmiatori dall’altra mette ancora più sotto pressione i conti dello Stato.