Meno prestiti al settore privato, meno depositi ma soprattutto aumento senza fine dei tassi su mutui e finanziamenti alle imprese. A giugno il TAEG (tasso annuale effettivo globale) sui mutui casa è salito al 4,65%.
I dati sono quelli dell’ultimo bollettino della Banca d’Italia “Banche e moneta“, che segnala anche una leggera flessione dei tassi sul credito al consumo.
Vediamo tutto.
Tassi in salita su mutui e prestiti
I tassi sui mutui a giugno sono arrivati al 4,65%, e la quota con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a un anno è stata del 41% (dal 29% nel mese precedente).
Salgono anche i tassi sui prestiti alle imprese (società non finanziarie), che si sono portati al 5,04% (dal 4,81 nel mese precedente). Per importi fino a un milione di euro il tasso è del 5,41%, mentre sui nuovi prestiti di importo superiore si sono collocati al 4,74%.
I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,72% (0,67 nel mese precedente).
Si registra poi una lieve flessione sul credito al consumo: il TAEG sulle nuove erogazioni si è collocato al 9,03% (10,43 nel mese precedente) per effetto delle rinegoziazioni effettuate nel periodo di riferimento.
Contrazione dei prestiti erogati
Per quanto riguarda il numero di operazioni, a giugno 2023 i prestiti al settore privato sono diminuiti dell’1,7% sui 12 mesi, proseguendo il trend (-1,1% a maggio).
Leggero aumento per i prestiti alle famiglie a +0,2%, dato in flessione rispetto allo 0,8 nel mese precedente (in pratica, c’è un rallentamento). I prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,2% (-2,8 nel mese precedente).
In calo anche i depositi del settore privato, a -4,3% sui 12 mesi (come a maggio), mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 16,1% (13,2 in maggio).
L’andamento del mercato immobiliare
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, un sondaggio congiunturale di Bankitalia fotografa la debolezza della domanda e i primi segnali di calo dei prezzi.
In base all’indagine, condotta presso 1.455 agenti immobiliari dal 19 giugno al 19 luglio 2023, nel secondo trimestre sono aumentate le indicazioni di un calo dei prezzi delle abitazioni, pur continuando a prevalere le situazioni di sostanziale stabilità del costo degli immobili.
Restano elevate le compravendite, con un leggero aumento di tempi di vendita e sconto medio. Le condizioni della domanda segnalano una generalizzata debolezza, come evidenziato dal deterioramento dei giudizi relativi al numero dei potenziali acquirenti.
Fra le difficoltà maggiori, la difficoltà degli acquirenti di accedere a un mutuo (segnalata da quasi un operatore su tre, la percentuale più elevata dalla fine del 2014).
La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è comunque invariata, pur su livelli storicamente contenuti (64,1 per cento). Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è rimasto pressoché invariato.
Aumenta il costo degli affitti, di contro, attesi in rialzo anche nel terzo trimestre.