Banche: il MEF spiega come si calcola la tassa sugli extraprofitti

di Alessandra Gualtieri

9 Agosto 2023 14:32

Imposta straordinaria sugli extra-margini di banche e intermediari finanziari: il Ministero delle Finanze illustra sistema di calcolo, tetto massimo e scadenze.

Il Ministero delle Finanze spiega le motivazioni alla base del prelievo straordinario deciso dal Governo e approvato il 7 agosto in Consiglio dei Ministri, “sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari“.

Il prelievo è pari al 40% degli extraprofitti realizzati con l’aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti. Per salvaguardare la stabilità delle banche, ad ogni modo, si prevede un tetto massimo al contributo, che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo.

 Imposta straordinaria per intermediari finanziari

Il Decreto Asset-Investimenti (Decreto-Legge recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici) istituisce, per il solo 2023, un’imposta straordinaria a carico di banche e intermediari finanziari – ad esclusione delle società di gestione dei fondi comuni d’investimento e delle società di intermediazione mobiliare di cui al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58) – da versare nel 2024 e non deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP. dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Come si calcola il prelievo straordinario

La base imponibile dell’imposta è così determinata:

dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.

Secondo le valutazioni del MEF, gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta non avranno impatti significativi come conseguenza della norma.

Il gettito derivante dall’imposta è destinato al finanziamento del Fondo mutui prima casa e ad interventi di riduzione della pressione fiscale a beneficio di famiglie e imprese.