Le compagnie assicurative non sempre mostrano sul comparatore pubblico PreventIVASS i prezzi delle polizze al netto negli sconti pratica sui contratti assicurativi RC auto: lo ha segnalato Luigi Federico Signorini, presidente IVASS, presentando la relazione annuale dell’istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Nel frattempo, il mercato 2023 sta registrando rincari, che si attestano a quota 4%.
Vediamo i primi dati di mercato, come funziona il nuovo strumento per la trasparenza presso i consumatori e come sta funzionando.
Comparatore RC auto PreventIVASS
PreventIVASS è un portale web per gli automobilisti che consente di confrontare il costo delle polizze RC auto presenti sul mercato. E’ uno strumento pubblico, finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Non svolge alcun ruolo di intermediazione ma fornisce preventivi su tutte le assicurazioni che operano in Italia. I dati riguardano il contratto base RC auto ma è possibile cerche servizi aggiuntive.
Lo strumento pubblico di comparazione dei prezzi del contratto base dell’assicurazione per la responsabilità civile auto è attivo da marzo, consultabile liberamente online. Gli assicuratori sono tenuti a presentare le proprie offerte ma non sempre stanno garantendo trasparenza.
Gli intermediari devono utilizzarlo per fornire una corretta informazione al cliente in sede di stipula o rinnovo della polizza ma, in base a quanto emerso, sussistono criticità e scarsa efficienza dello strumento.
Prezzi online diversi da quelli reali
Signorini spiega: «Confrontando i prezzi esposti su PreventIVASS con quelli effettivamente applicati ai contratti assicurativi RC auto sulla stessa targa, estratti dalle nostre rilevazioni, emerge che in non pochi casi il premio effettivamente pagato è inferiore al preventivo proposto su PreventIVASS dall’impresa che ha stipulato il contratto».
Il presidente IVASS fornisce anche una chiave di lettura: «la differenza è connessa principalmente con gli sconti commerciali praticati dall’impresa o dai propri intermediari».
Sconti RC auto non pubblicati online
Il comparatore online fornisce l’informazione su una sorta di polizza standard mentre poi, nella pratica, molti intermediari o le compagnie applicano sconti legati a una serie di parametri. Soltanto otto compagnie assicurative, che rappresentano il 40% del mercato, inseriscono nella piattaforma anche gli sconti.
«Considerando le finalità di trasparenza perseguite dalla legge, è lecito domandarsi come mai molte imprese abbiano scelto di non offrire il miglior prezzo su una vetrina destinata a essere visitata (direttamente o per il tramite degli intermediari) da milioni di persone. Continueremo a studiare il fenomeno, anche in dialogo con l’industria, per approfondirne cause e caratteristiche e valutare se occorrano iniziative per valorizzare al meglio uno strumento che riteniamo di grande utilità per i consumatore».
RC auto 2023: prezzi in aumento
Nel primo trimestre 2023, il prezzo medio pagato per l’assicurazione RC auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4% su base annua.
La quota media di sconto in rapporto alla tariffa è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato.
«il minimo si raggiunge nel Nord-ovest (30,9) e il massimo nel Sud (40,3), dove le tariffe di base sono in media più alte».
Gli sconti elevati praticati al Sud «sono associati a una maggiore diffusione della “scatola nera” (36%, contro una media nazionale pari a 22%), a sua volta legata ai premi di riferimento più elevati». Lo strumento permette di ridurre la tariffa media rapportando con maggior precisione il premio pagato rispetto alla storia del veicolo.
«Le compagnie possono offrire su PreventIVASS, in modo trasparente, uno sconto per la scatola nera, ma finora di questa facoltà ci si è avvalsi solo in pochi casi».
RC auto: oneri e tasse alle stelle in Italia
Il report annuale IVASS offre anche una comparazione (su dati 2021) fra il costo RC auto in Italia e quello in altri paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna). Il premio medio in Italia è risultato più alto quasi del 50% rispetto a quello di Spagna e Francia.
=> Quali sono i fattori che incidono sul prezzo della RC Auto
E il gap aumenta se si considera il prezzo effettivamente pagato dagli assicurati, incluse le componenti fiscali e parafiscali, che in Italia incidono per il 26,2% sul premio italiano contro il 9,5% in Spagna, il 12% nel Regno Unito, il 35% in Francia e il 19% in Germania. In Italia, la componente parafiscale (SSN) è pari al 10,5% del premio imponibile a fronte dell’1,5% in Spagna.
Incidono anche altre componenti: il costo medio dei sinistri è superiore di 59 euro alla media degli altri Paesi, le spese di acquisizione e gestione sono più elevate di 6 euro. Il premio puro rappresenta il 79,5% del premio medio contro il 74,8% della media degli altri Paesi.