BTP a confronto: come investire in base ai rendimenti

di Alessandra Gualtieri

15 Maggio 2023 08:58

Investire in Buoni del Tesoro tradizionali oppure in BTP Italia, Futura, Valore e Green: a confronto i rendimenti e le caratteristiche salienti.

I BTP (Buoni del Tesoro) sono da diversi mesi al centro dell’attenzione dei piccoli investitori grazie ai rendimenti interessanti e ad una storica familiarità maturata tra i risparmiatori privati. La convenienza varia in base a diversi fattori, come la scadenza, il tasso, il premio fedeltà, l’andamento di mercato.

Motivo per cui è utile procedere ad un’analisi comparata delle diverse famiglie di prodotti finanziari prima di investire.

BTP: una panoramica delle alternative

Oltre ai Buoni del Tesoro tradizionali a breve-medio (3-5 anni) e lungo termine (10-50 anni), hanno riscosso un certo successo anche i BTP Italia, un po’ meno i BTP Futura e Green. L’ultima nata tra le famiglie di titoli di Stato è quella del BTP Valore, mentre gli altri sono già presenti da tempo sul mercato.

BTP tradizionali: una certezza

I Buoni del Tesoro Poliennali di tipo tradizionale possono essere a breve-medio termine (3-5 anni) e lungo termine (10-50 anni), collocati con un meccanismo di asta sul mercato primario e scambiati, fino alla scadenza, sul mercato secondario (MOT) accessibile ai piccoli risparmiatori, per investimenti a partire da mille euro.

Sono titoli di Stato emessi dal Ministero del Tesoro, prevedono un reddito fisso e staccano una cedola semestrale. Il rendimento è dato dalla differenza fra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Il tasso di interesse corrisposto varia a seconda del titolo. In collocamento è fissato dopo l’asta, sul mercato secondario è determinato dal momento in cui si effettua l’operazione.

BTP a breve termine: stabilità e rendimento al 3%

I BTP a breve termine offrono stabilità nelle quotazioni, ma rendimenti inferiori all’inflazione. Tuttavia, la perdita di potere d’acquisto potrebbe diminuire man mano che l’inflazione scende.

BTP a 10 anni e oltre: protezione dal tasso di inflazione

I BTP a medio-lungo e lungo termine offrono una protezione migliore dall’inflazione, ma le loro quotazioni sono sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. I rendimenti variano tra il 4,2% e il 4,79% a 30 anni.

Le ultime tranche collocate sono le seguenti:

  •  BTP 3 anni del 16 marzo 2023, in scadenza il 15 aprile 2026 (paga una cedola annuale del 3,8%);
  •  BTP 7 anni del 17 aprile 2023, in scadenza il 15 giugno 2030 (cedola annuale del 3,7%);
  •  BTP 20 anni del 1° settembre 2022, in scadenza il 1° settembre 2043 (cedola annuale 4,45%).

BTP Italia: un successo nazionale

Indicizzati all’inflazione italiana, i BTP Italia (durata 4-8 anni) offrono oggi rendimenti netti assai elevati, tra il 6,99% e l’8,36% proprio a causa della dinamica inflazionistica che ne aumenta il valore. Una situazione destinata a perdurare ancora alcuni mesi e che dovrebbe andarsi via via normalizzandosi per fine anno, salvo exploit bellici con effetti a catena sul mercato energetico ed un effetto domino sulle politiche monetarie delle banche centrali.

Per il BTP Italia 2024, la cedola semestrale ha pagato un interesse lordo del 1,83% e un’indicizzazione del titolo del 4,856%, per un totale del 5,039% complessivo.

=> Andamento BTP: quotazioni e rendimenti per ogni titolo di Stato

BTP indicizzati all’inflazione europea

Una variante dei BTP Italia sono i Buoni del Tesoro indicizzati all’inflazione dell’area Euro (BTP€i), con durata variabile dai 18 mesi ai 30 anni. Con circa 12 emissioni, offrono rendimenti simili ai BTP Italia ma potrebbero perdere di rendimenti più rapidamente, sempre che in effetti si concretizzino le stime che danno in calo l’inflazione europea.

BTP Futura: scommessa sulla crescita del PIL

I BTP Futura (durata 8-16 anni) legati alla crescita del PIL italiano, non hanno registrato lo stesso successo dei BTP Italia, prevedendo cedole semestrali con meccanismo step-up, ossia tassi crescenti progressivi volti a contenere eventuali perdite di valore del titolo dovuto proprio agli elevati rendimenti di mercato. Ad oggi viaggiamo su un rendimento netto tra il 3,78% e il 4,39%.

BTP Green: la scommessa ESG

Si tratta di una tipologia d’investimento sostenibile lanciata a partire dal 2021, volta a finanziare progetti Stato finalizzato allo sviluppo sostenibile. I rendimenti dei BTP Green (durata 10-30 anni) sono allineati con quelli dei Btp tradizionali. Costituiscono una grande opportunità per le aziende che puntano sui criteri ESG perché in questo modo possono essere finanziati direttamente dallo Stato.

BTP Valore: il debutto a giugno

Il nuovo arrivato accentra su di sé le luci dei riflettori: il BTP Valore, sempre rivolto ai risparmiatori individuali, sarà lanciato a giugno e mira a bissare il successo del BTP Italia. Avrà una durata di quattro anni, un premio fedeltà e cedole calcolate su tassi prefissati e crescenti.

In conclusione, possiamo dire che i Buoni del Tesoro Poliennali, assieme ai Buoni Fruttiferi Postali, rappresentano la scelta primaria dei piccoli risparmiatori italiani, rassicurati da cedole semestrali e rendimenti contenuti ma garantiti.