Il 4 maggio, la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe annunciare un nuovo aumento del costo del denaro, stavolta di 25 punti base.
Secondo le simulazioni, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile, questo rialzo dei tassi potrebbe tradursi in un incremento della rata mensile del 50% rispetto alla rata media di inizio 2022, quando l’inflazione ha iniziato a salire portando il costo del denaro a crescere di conseguenza nel tentativo di frenarne la corsa.
Vediamo tutte le stime e le simulazioni.
Rialzo tassi BCE e aumento rate: cosa aspettarsi
Per un mutuo a tasso variabile da 120mila euro per 25 anni, con rata iniziale di circa 450 euro, con l’ulteriore rialzo del 0,25% atteso da maggio 2023 (la riunione del Consiglio direttivo della BCE è in programma il 4 maggio), la rata mensile potrebbe sfiorare i 700 euro, superando il 50% rispetto alla rata iniziale.
Fattori che influenzano l’Euribor
Come noto, sebbene l’Euribor si muova in base alle aspettative dei tassi BCE, non è detto che lo faccia in modo analogo non essendo direttamente collegato (come invece accade per il calcolo dei fringe benefit sui mutui ai dipendenti).
L’impatto degli aumenti varierà per ciascun mutuo in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare.
Previsioni future e tendenze
Secondo le aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 26 aprile 2023), gli aumenti potrebbero continuare, con l’Euribor a 3 mesi che raggiungerebbe il suo picco a settembre 2023 con un valore di circa 3,76%.
In questo scenario, il tasso del mutuo medio preso in esame supererebbe il 5%, con una rata di oltre 730 euro, quasi 300 euro in più rispetto a inizio 2022.
Tuttavia, il trend dovrebbe poi invertirsi, con i tassi che inizierebbero a calare e l’Euribor a 3 mesi stimato intorno al 3,22% a giugno 2024, corrispondente a una rata mensile di poco meno di 700 euro.