I tassi d’interesse sui mutui hanno superato il 4% a febbraio ed a breve si attende un nuovo rialzo, incamerando l’impatto dell’ultima stretta sul costo del denaro deciso dalla BCE a marzo. E’ il livello più alto da oltre dieci anni, per la precisione dal 2012.
I dati sono contenuti nel consueto bollettino statistico della Banca d’Italia, secondo cui a febbraio i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale TAEG), si sono collocati al 4,12% (dal 3,95% di gennaio).
Effetto BCE, raddoppio mutui in un anno
Il livello dei tassi è in costante crescita da un anno, in concomitanza con l’inizio degli aumenti del costo del denaro da parte delle banche centrali, dopo anni di tassi a zero. Rispetto a un anno fa, i tassi sui mutui sono praticamente raddoppiati, essendo all’1,85% nel febbraio 2022.
Impatto sulle famiglie
Ci sono diversi calcoli sul costo per le famiglie che stanno pagando un mutuo a tasso variabaile sulla casa: 159 euro di rincaro mensile rispetto a un anno fa secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori, incremento tra i 210 e i 270 euro rispetto al 2021 secondo il Codacons, che di conseguenza stima ripercussioni economiche sulle famiglie comprese tra i +2.520 e +3.240 euro all’anno.
Ricordiamo naturalmente che i rialzi dei tassi non incidono invece sui mutui a tasso fisso, che pagano sempre la stessa aliquota a prescindere dalle oscillazioni di mercato. Il tasso fisso è per questo considerato maggiormente sicuro, nel senso che non espone il risparmiatore a repentini rincari, ma in media è anche maggiormente costoso. In uno scenario di tassi alti, conviene comunque, quando i tassi sono bassi invece il tasso fisso risulta maggiormente costoso.
Sale anche il costo dei prestiti
Tornando al bollettino di Bankitalia, sul credito al consumo il tasso di interesse secondo l’ultima rilevazione ufficiale si attesta al 9,88% (dal 9,79% a gennaio), mentre i tassi medi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono pari al 3,55% (dal 3,72 del mese precedente), nello specifico: per importi fino a 1 milione di euro 4,39%, per importi superiori al 3,04%.
Italia a corto di credito
I prestiti al settore privato sono cresciuti dell’1,1% sui dodici mesi (1,6 nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,5% in un anno (3% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,5 % (nel mese precedente il tasso di variazione sui dodici mesi era risultato nullo).
I depositi del settore privato sono diminuiti del 2,4% sui dodici mesi (-1,8 in gennaio); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,9% (0,7 in gennaio).