Il fallimento di Silicon Valley Bank (SVB) e la chiusura forzata anche per Signature Bank (uno dei principali istituti di criptovalute) nel giro di tre giorni – tra venerdì 10 e domenica 12 marzi – sta facendo tremare i mercati di tutto il mondo. Gli organi governativi degli Stati Uniti stanno comunque cercando di intervenire nella maniera più tempestiva possibile per prevenire una catastrofe finanziaria.
Il Dipartimento del Tesoro, la Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) e la Federal Reserve hanno annunciato che tutti i depositi presso la Svb saranno disponibili da lunedì 13 marzo. Compresi quelli superiori a. 250.000 dollari.
Dunque, tutti i clienti della Silicon Valley Bank (SVB), compresi quelli i cui fondi depositati superano il livello massimo assicurato dal governo, saranno risarciti.
Inoltre, la banca centrale ha aperto una nuova finestra di liquidità per assistere le banche nell’affrontare le richieste dei propri clienti durante le crisi finanziarie. Un’azione veloce e decisa, così commentata dal presidente Joe Biden:
Sono lieto che sia stata trovata una soluzione rapida che tutela i lavoratori americani e le piccole imprese, e mantiene al sicuro il nostro sistema finanziario. Una soluzione che assicura inoltre che i soldi dei contribuenti non siano messi a rischio
Nel frattempo, la filiale britannica della SVB Uk (per la quale la Bank of England ha chiesto lo stato di insolvenza dopo il crack) è stata venduta a Hsbc Holdings plc, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo e primo istituto di credito europeo per capitalizzazione.
Sullo sfondo, le tensioni sui mercati non si placano anche se, dopo il “salvataggio di Stato”, si sono ripresi sia il Bitcoin sia le altre principali criptovalute.
In realtà, si temono adesso nuovi interventi di politica monetaria particolarmente restrittivi da parte delle banche centrali con l’obiettivo di contenere i rischi di contagio legati al crack di Silicon Valley Bank. Una sorta di circolo vizioso, visto che proprio le pressioni continue della FED e delle altre banche centrali contro l’inflazione sembrano avere una parte di responsabilità in questa escalation di pressione sui mercati globali.
Dunque, la situazione è precaria. Su tutte le borse del mondo. Le rassicurazioni della FED, di fatto, non riescono ad evitare i timori legati agli indici finanziari, che anche in Italia faticano su Ftse Mib.