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Libretto postale di risparmio: vantaggi e interessi 2023

di Anna Fabi

16 Giugno 2023 08:26

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Libretti postali 2023: buoni rendimenti sulle opzioni attivabili, vantaggi e zero costi di gestione, salvadanaio per i risparmi senza perdere soldi.

Uno degli strumenti di risparmio più usati dagli italiani, un vero e proprio salvadanaio in cui versare i propri risparmi senza rischiare di perdere soldi. Parliamo dei libretti postali, che hanno in sé la garanzia dello Stato italiano sia per quanto riguarda il capitale che per gli interessi maturati.

Senza costi di apertura e di gestione, i libretti sono emessi da Cassa depositi e prestiti S.p.A. e collocati da Poste Italiane dal 1875.

Quale libretto di risparmio conviene?

Il libretto postale di risparmio rappresenta una forma semplice e sicura per risparmiare. Oggi sono disponibili in diverse tipologie, per rispondere al meglio a tutte le tue esigenze e anche in forma dematerializzata, per prelevare e versare in sicurezza direttamente con la tua Carta Libretto.

Per i più digitali oggi c’è il “Libretto Smart” che racchiude al suo interno una combinazione di servizi. Al libretto Smart è possibile associare l’IBAN del proprio conto corrente bancario per ricevere bonifici, lo stipendio, tenere sotto controllo il saldo e i movimenti, sottoscrivere Buoni Fruttiferi Postali dematerializzati, ricaricare la propria carta PostePay.

In sostanza, il Libretto Smart è simile ad un ordinario conto bancario che può essere aperto direttamente online in forma dematerializzata, un libretto di risparmio 2.0. La differenza fondamentale tra il libretto ordinario e smart è che quest’ultimo consente di gestire i risparmi anche tramite servizi online e mobile. Quello ordinario non permette tutta una serie di servizi quindi la scelta se usare uno o l’altro è rimessa al singolo. Sicuramente non sono prodotti che permettono di ottenere alti rendimenti ma ideali per chi vuole tenere al sicuro i proprio risparmi.

Libretto Postale: rendimenti 2023

I rendimenti sono molto contenuti, motivo per cui in genere si opta per un più renumerativo Buono Fruttifero.

Come investire 10mila euro alle Poste?

Chi ha a disposizione una certa liquidità che vorrebbe investire e far fruttare usando un prodotto postale, più che sul libretto è meglio che punti dunque sui Buoni Fruttiferi Postali. Affidabili e con prezzo non soggetto alle oscillazioni di mercato, i BFP sono strumenti di risparmio emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e disponibili in esclusiva presso Poste italiane. Non prevedono costi di sottoscrizione o di rimborso, i profitti sono soggetti a tassazione ridotta del 12,5% ed offrono rendimenti più alti.

Come funzionano i BFP?

Tramite i BFP si possono investire i propri risparmi acquistando titoli di credito, ovvero contratti che prevedono il rimborso del capitale a scadenza, rivalutato di un certo rendimento in base al prodotto sottoscritto. Si tratta infatti di investimenti di lungo termine, da un minimo di 4 fino a un massimo di 20 anni. Per ottenere il massimo rendimento possibile conviene tenere i buoni fino alla scadenza, altrimenti si perde parte o tutta la quota interessi.

Se invece si vuole puntare sui libretti si può valutare l’offerta Supersmart di Poste Italiane che consente di accantonare, in tutto o in parte, le somme depositate sul proprio Libretto Smart e l’accantonamento, una volta portato a scadenza, consente di ottenere un tasso di interesse più elevato rispetto al Tasso Base del Libretto Smart. Possono aderire all’Offerta Supersmart esclusivamente i titolari di Libretto Smart e gli intestatari delle Somme Accantonate sono i medesimi del Libretto Smart su cui è attivata l’offerta (massimo 4).

Quanti soldi si possono versare sul libretto postale?

Non vi sono limiti precisi per il versamento di soldi in un libretto tranne che quello giornaliero. Sul Foglio informativo relativo al libretto nominativo ordinario e giudiziario si legge che si possono versare 500.000 euro al giorno allo sportello nell’ufficio postale.

Tuttavia è bene sapere che la movimentazione di cifre consistenti può destare nell’occhio del Fisco. In particolare se si versano somme superiori ai 3000 euro partono in automatico le segnalazioni all’UIF, l’Unione Informazione Finanziaria di Bankitalia che riceve con regolare cadenza da istituti bancari e postali note informative sulla movimentazione dei contanti.

Chi può prelevare dal libretto di risparmio postale?

Può prelevare da un Libretto di Risparmio Postale cartaceo o dalla Carta Libretto il suo intestatario oppure la persona con delega alla singola operazione.

Cosa succede se non chiudo un libretto postale?

Si può fare richiesta di estinzione di un Libretto di Risparmio Postale che avviene di regola in 15 giorni, tempo in cui verranno liquidati sia il capitale che gli interessi maturati in corso d’anno. Se non si chiude il libretto, si ha un saldo superiore a 100 euro e non si fa alcuna operazione per un certo lasso di tempo, il libretto diventa dormiente.

Che fine fanno i libretti postale dormienti?

I Libretti di risparmio postale si dicono “dormienti” quando non sono movimentati dal titolare da più di 10 anni, né sono sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano la movimentazione delle somme. Inoltre devono avere un saldo superiore a 100 euro.

=> Pagamento buoni postali: attenzione alla prescrizione

Libretti postali: quali chiudono a giugno 2023?

Come sapere se ho un libretto dormiente? Si può consultare l’elenco dei Libretti dormienti sul sito di Poste, a questo link. sono ordinati in base al numero identificativo dell‘ufficio postale presso cui sono stati aperti.

I titolari dei Libretti presenti nell’ultimo elenco pubblicato sono invitati a recarsi, entro la data del 29 giugno 2023  presso qualsiasi ufficio postale per dare disposizioni e consentire il censimento anagrafico del proprio Libretto.

Successivamente a tale data, in assenza di disposizioni impartite dal titolare, Poste Italiane dovrà procedere all’estinzione del Libretto. Le somme su di esso depositate saranno devolute al Fondo gestito da Consap.

Come sapere se un defunto aveva buoni postali?

In tale situazione, insieme alla comunicazione di decesso, è l’erede che può richiedere, con atto scritto privo di formalità, se vi siano rapporti in essere con le Poste dal defunto parente.

Ovviamente occorrerà dimostrare la propria qualifica di erede, presentando  un’autocertificazione allegando magari anche un certificato di famiglia storico. Dopodiché le Poste italiane dovranno obbligatoriamente comunicare ai richiedenti di quali rapporti era titolare il defunto.