Nuova stretta BCE sui tassi di interesse: nella riunione di ottobre è atteso un aumento del tasso di riferimento di 75 punti base, fino al 2%. Fra luglio e settembre ci sono stati già due rialzi dei tassi, prima dello 0,50% e poi dello 0,75%. Una brusca inversione di tendenza rispetto alle politiche monetarie espansive degli ultimi anni.
La congiuntura economica è un fattore che la banca centrale considera nel momento in cui prende decisioni di politica monetaria. Malgrado la forte contrazione del PIL, che anzi nell’ultimo quadrimestre dell’anno è al ribasso riducendo la crescita 2022, la BCE si sta concentrando sull’inflazione. Francoforte ha fornito già a settembre tutti gli elementi sulla stretegia scelta:
l’inflazione seguita a essere di gran lunga troppo elevata ed è probabile che si mantenga su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo.
Dunque, il Consiglio direttivo intende procedere a nuovi rialzi dei tassi. L’appuntamento è per giovedì 27 ottobre, giorno in cui mercati si attendono un nuovo rialzo e una nuova maxi stretta.
Di conseguenza, si prospetta un ennesimo rincaro della rata dei mutui a tasso variabile di imprese e famiglie. Per il momento, i volumi su prestiti e compravendite immobiliari non ne hanno risentito eccessivamente, ma resta il fatto che ottenere un prestito è sempre più costoso. Anche per questo, è ampio il dibattito sulla ratio delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea.
Nel frattempo, i tassi sui mutui alle famiglie – ai massimi dal 2016 – a settembre sono saliti al 2,17% (dati ABI), il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è salito all’1,86%, il tasso medio sul totale dei prestiti si è portato al 2,49%, dal 2,32% nel mese precedente.
Per quanto riguarda i volumi, sempre in base all’ultimo report ABI, in settembre i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 4,2% rispetto a un anno fa. I dati sulle imprese sono relativi ad agosto, e registrano una crescita delle operazioni del 4,8% su base annua, mentre i prestiti alle famiglie diversi dai mutui sono saliti del 4,1%.