L’inflazione a settembre è salita all’8,9%, secondo le rilevazioni ISTAT, si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (+11,5%). Continuano a crescere anche i prezzi dei beni energetici (+44,5%) e per i trasporti (+7,2%).
Rispetto ad agosto, dunque, il carrello della spesa e per i principali servizi è cresciuto ancora (+0,3%), contribuendo ad una inarrestabile accelerazione dell’inflazione, tanto su base tendenziale che congiunturale.
L’inflazione di fondo segna + 5% su base annua, mentre quella acquisita per il 2022 +7,1% per l’indice generale e +3,6% per la componente di fondo.
Il commento ISTAT
È necessario risalire a luglio 1983 (+12,2%) per trovare una crescita annua dei prezzi del “carello della spesa” superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%).
Questa volta, per giunta, non sono i beni energetici a spiegare l’impennata dell’inflazione (se non per le conseguenze prodotte), ma soprattutto i beni alimentari (lavorati e non lavorati), seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici.
Le reazioni di consumatori e imprese
Per Confesercenti è quanto mai urgente porre un tetto agli aumenti delle tariffe di gas e luce, o i prezzi saliranno ancora con effetti drammatici sui consumi e l’economia.
Il problema sarà costituito dalla lunghezza della fase di ripiegamento dell’attività economica, aggiunge Confcommercio, a commento dei numeri della NaDEF che in molto ottimistico prevedono un trend inflazionistico al ribasso già per fine anno.
Il dato di Settembre è un’autentica batosta, come spiega Carlo Alberto Buttarelli (Federdistribuzione):
il dato del carrello della spesa, che da giugno cresce più dell’indice generale dell’inflazione, fotografa il drammatico percorso che le aziende della Distribuzione hanno affrontato negli scorsi mesi a fronte dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia.
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Un dramma anche per le famiglie, che non riescono più a fare la spesa. Come segnala Furio Truzzi, presidente di Assoutenti:
una famiglia con due figli deve mettere in conto una maggiore spesa solo per il cibo pari a +883 euro su base annua (+657 euro la famiglia “tipo”).