Stop alle domande di anticipo integrale del TFS/TFR dall’INPS ai dipendenti pubblici tramite prestito agevolato: i fondi 2024 sono esauriti e la funzionalità online per la richiesta di “Anticipazioni Credito” è stata disattivata.
L’Istituto di Previdenza lo ha reso noto con il messaggio 1628/2024.
Si tratta dell’anticipazione integrale per gli iscritti al Fondo Credito (ex INPDAP e Pubbliche Amministrazioni) con prestito al tasso d’interesse dell’1%, in alternativa al prestito bancario nei termini della convenzione ABI, che però si afferma ad un massimo di 45mila euro (al tasso teorico dello 0,40%).
Vediamo come funzionano in dettaglio i due strumenti, evidenziandone pro e contro.
Anticipo integrale del TFS: fondi INPS 2024 esauriti
Il Regolamento sull’anticipazione del trattamento di fine servizio (Deliberazione 219/2022) impone l’erogazione «nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS».
Le risorse 2024 sono in via di esaurimento e, di conseguenza, dal 25 aprile non è più possibile inviare nuove domande, mentre le sedi territorialmente competenti non possono più avviare pratiche, così come non è più attiva la procedura online.
- Le domande che hanno già superato la verifica di capienza, saranno esitate con le normali modalità.
- Le pratiche non elaborate rimangono in sospeso, in attesa di ulteriori istruzioni operative.
Come funziona l’anticipazione con prestito all’1%
L’anticipazione del Trattamento di Fine Servizio consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di ottenere l’importo del TFS maturato, al netto di interessi e spese, ad un tasso d’interesse dell’1%.
Sull’importo dell’anticipazione al lordo degli interessi si applica la ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione.
Al Fondo sono iscritti i dipendenti ex INPDAP ma può ospitare anche dipendenti e pensionati di tutte le amministrazioni pubbliche. Si tratta dunque di una possibilità interessante per i dipendenti pubblici, ai quali in TFS può essere liquidato anche dopo anni quando l’importo è consistente.
La domanda di accesso a questa formula di prestito INPS con anticipo integrale del TFS o del TFR ai dipendenti pubblici deve essere presentata online, a partire dal 1° febbraio, accedendo al servizio web dedicato (da questo link).
I tempi di lavorazione della richiesta sono di massimo 180 giorni. Questo è forse il vero “contro” dello strumento.
Chi ha diritto all’anticipo INPS del TFR/TFS
Possono accedere all’anticipo INPS coloro i quali sono andati in pensione con trattamento di vecchiaia o anticipato, con la Quota 100-102-103, con la pensione anticipata Precoci o con Opzione Donna.
La richiesta dell’anticipo del 100% della liquidazione per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali riguarda pensionati o cessati, purché con diritto a una prestazione di TFS-TFS non ancora interamente erogata.
Anticipo TFS con prestito bancario (ABI)
Per chi sceglie il prestito bancario con gli istituti convenzionati, la procedura è la seguente: dopo aver ottenuto dall’INPS o altro ente pensionistico la certificazione e la quantificazione del TFR/TFS maturato (previa procedura telematica dedicata) ci si può rivolgere a tali istituti convenzionati per richiedere un’anticipazione sul proprio TFR o TFS.
Dopo aver inoltrato la richiesta all’Ente erogatore, in questo caso l’INPS, l’Istituto di previdenza invia al lavoratore interessato la certificazione del diritto all’anticipazione.
A quel punto si può andare in banca. È possibile prendere visione dell’elenco delle banche e istituti di credito che aderiscono all’Accordo attraverso il portale lavoropubblico.gov.it.
Quanto costa l’anticipo del TFS in convenzione
Con l’accordo ABI sull’anticipo del TFS (al momento prorogato fino a giugno 2024), il prestito ottenibile arriva ad un massimo di 45mila euro, con tasso di interesse teorico dello 0,4%. Significa che, in via teorica, per ottenere l’anticipazione sul proprio TFS maturato si dovrebbe ottenerne prima del tempo una quota fino a 45mila euro pagando circa 180 euro.
Tuttavia, le banche che aderiscono (non vi è alcun obbligo), sono pochissime (ad oggi se ne contano appena 8 attive), mentre in molti casi il tasso d’interesse richiesto tramite offerta di mercato arriva anche oltre il 4% (per un importo pari a 1.800 euro).
Quando arriva l’anticipo del TFS bancario
Per quanto riguarda la tempistica di erogazione dell’anticipo, con la procedura INPS + Banca sono previsti circa 15 giorni affinché la banca provveda all’accredito della somma anticipata sul conto corrente indicato dal richiedente.
Tuttavia si tratta dello step finale di un iter che comprende il rilascio della certificazione del diritto all’anticipazione entro 90 giorni dalla richiesta, così come l’avvio di eventuali verifiche necessarie per definire il contratto di anticipo da ultimare entro 30 giorni l’approvazione da parte dell’istituto di credito. Alla fine, trascorrono almeno 3-4 mesi.