Tratto dallo speciale:

Investimenti: strumenti e scenari di risparmio 2022

di Alessandra Caparello

Pubblicato 30 Settembre 2022
Aggiornato 5 Maggio 2023 18:04

logo PMI+ logo PMI+
Come e dove investire i propri risparmi nel 2022, anno di grande incertezza economica che richiede particolare prudenza: scenari e strategie

Per affrontare gli imprevisti della vita, l’ancora di salvezza è da sempre quella del risparmio. Oltre a mettere da parte, tra l’altro, è anche possibile reinvestire parte dei  capitale accumulato per metterlo a rendita nel tempo. Il risparmio quindi è un punto di partenza ragionevole per investire.

Che si investa in titoli, azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, metalli preziosi, immobili, piccole imprese o una combinazione di tutti questi strumenti, l’obiettivo è generare liquidità.

Cosa significa oggi investire

Risparmiare significa mettere da parte il denaro di oggi per il domani, investire significa mettere il denaro al lavoro per ottenere potenzialmente un rendimento migliore nel lungo periodo.  Investire, dunque, significa avere gli strumenti per prendere in mano la propria sicurezza finanziaria, accrescendo il proprio patrimonio, ma anche generando un flusso di reddito aggiuntivo, se necessario, in vista della pensione.

Considerando anche il momento storico che stiamo vivendo, con l’inflazione che ha raggiunto livelli esorbitanti, un modo per generare rendimenti “reali” nel lungo periodo è proprio quello di investire in attività che, non soltanto sono in grado di fornire rendimenti più elevati, ma offrono anche un potenziale di crescita del capitale.

Investire, però significa, anche conoscere quali sono gli strumenti più adatti ai propri obiettivi. Esistono infatti diverse tipologie di investimento: azioni, obbligazioni, fondi comuni, beni rifugio, prodotti di investimento assicurativi (quali ad esempio le polizze rivalutabili, le cosiddette polizze linked e quelle di capitalizzazione, ecc.). Ognuno ha le proprie caratteristiche.

=> Risparmio: le forme d'investimento meno rischiose

Soluzioni più comuni di investimento

In linea generale, ci sono una serie di strumenti che potrebbero essere adatti per investire i propri soldi, ognuno facente parte di un proprio ambito:

  • bancario e finanziario (azioni, depositi, ETP, fondi comuni, obbligazioni, PIR, titoli di stato),
  • assicurativo (polizze)
  • previdenziale (fondi pensioni e PIP).

Conti deposito e fondi comuni

Tra le soluzioni di investimento più comuni troviamo i depositi a risparmio, bancario o postale, in cui si deposita il denaro presso la banca/posta che si impegna a restituirlo quando si richiede. Il deposito a risparmio è comunemente chiamato anche conto deposito. Tradizionalmente, il libretto di risparmio è il documento sul quale vengono registrate tutte le tue operazioni: prelievi e versamenti.

Tra le soluzioni più diffuse troviamo anche i fondi comuni, strumenti di investimento gestiti dalle società di gestione del risparmio (SGR) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi.

Titoli di Stato, BTP e azioni

Chi ha maggiore dimestichezza con il linguaggio finanziario può pensare di investire in Titoli di Stato, obbligazioni emesse regolarmente dal Ministero dell’Economia . Con la loro emissione il Dipartimento del Tesoro offre una variegata opportunità di investimento ai cittadini che vogliono impiegare i propri risparmi. Le tipologie  sono molteplici e con diversa durata, tali da soddisfare differenti esigenze di investimento a seconda del reddito stimato de proprio orizzonte temporale. Tale forma di investimento prevede anche liquidazione periodica degli interessi in date prestabilite (cedole).

Con i Titoli di Stato si ha il vantaggio di poterli rivendere facilmente (prima della scadenza) sui mercati regolamentati (ad esempio la Borsa), a condizioni prefissate e in un contesto di assoluta trasparenza.

Allo stato attuale i rendimenti dei BTP decennali hanno raggiunto i livelli del 2013, arrivando al 4%.  A causare tale balzo sono le politiche adottate dalla BCE con l’aumento dei tassi decisi negli ultimi mesi, stimati ancora ed anche nel breve termine.

Chi è più esperto, infine, può pensare di investire i propri risparmi in azioni. È un modo sicuramente meno “conservativo” per investire i propri soldi, perché si sceglie un prodotto finanziario il cui valore è correlato all’andamento dell’azienda che ha emesso le azioni: se l’azienda genera utili e paga dividendi, allora il valore del tuo investimento è destinato ad aumentare; ma se l’azienda va male, il valore dell’investimento è destinato a diminuire.

Pertanto, si tratta di una opzione non destinata a proteggere il capitale ma semmai a farlo fruttare, con tutti i rischi del caso e con la consueta strategia volta alla diversificazione del portafoglio ed alla messa in sicurezza del grosso del proprio patrimonio, così da minimizzare eventuali rischi di perdita, poi non sostenibili.

Investire risparmi: soluzioni convenienti

Tra le soluzioni che potremmo definire “convenienti” troviamo quelle che generano un gruzzolo sicuro per il domani, come gli strumenti assicurativi e previdenziali.

Polizza vita

La polizza vita, ad esempio, è un contratto di assicurazione che tutela le persone care (da indicare nel contratto in veste di beneficiari) in caso di morte dell’assicurato, indipendentemente dal momento nel quale si verifica. Rappresenta anche un modo per accumulare denaro da riscattare nel momento del bisogno, per destinarla a qualsiasi altra esigenza.

Questa polizza, infatti, non ha una scadenza e costituisce anche un salvadanaio personale al quale attingere in caso di necessità, attraverso la richiesta del pagamento di una prestazione sotto forma di riscatto anticipato.

Fondi pensione

In ottica previdenziale una soluzione conveniente per integrare la pensione di base e ricevere una pensione complementare è il fondo pensione aperto. Si tratta di una forma di previdenza complementare privata istituita da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).

I fondi pensione aperti sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo da quello della società che li ha istituiti e sono destinati al pagamento delle prestazioni agli iscritti. Il patrimonio non può essere utilizzato per soddisfare i diritti vantati da eventuali creditori della società in caso di fallimento di quest’ultima.

L’adesione a un fondo pensione aperto consente di destinare parte dei risparmi per integrare la pensione pubblica  ricevere una rendita complementare, anche reversibile, affrontare eventuali difficoltà personali e lavorative e agevolare l’uscita dal mondo del lavoro e la transizione verso il pensionamento.

Alternative di investimento sono il conto deposito vincolato e quello libero.

Il primo è una particolare forma di conto deposito nella quale il denaro presente sul conto non può essere toccato prima della scadenza del vincolo temporale deciso dal titolare. Le somme in sostanza sono congelate per un periodo di tempo che può variare da un mese fino ad arrivare a cinque anni. Il rendimento riconosciuto dalla banca è superiore rispetto a quello offerto da un conto deposito libero.

Quest’ultimo  è una tipologia di conto in cui le somme depositate sono libere da vincoli e quindi possono essere prelevate in qualunque momento. Il limite maggiore del conto deposito libero è il fatto che garantisca rendimenti minori rispetto alconto deposito vincolato ma rimane comunque più vantaggioso se paragonato ad un conto corrente tradizionale.

Soluzioni a basso rischio per investire soldi

In realtà, come precisa anche la Consob, non esistono investimenti che rendono tanto e sono poco rischiosi. Anzi, è bene diffidare dalle proposte di guadagni facili e sicuri.

L’ideale è scegliere investimenti diversi tra loro (per emittente, settore e scadenza). La diversificazione permette infatti di ridurre il rischio complessivo del proprio portafoglio di investimenti.

Nel momento in cui si decide di investire, occorre in primo luogo quantificare la percentuale del patrimonio che si è disposti a perdere in un determinato periodo di tempo se le condizioni di mercato non si rivelassero favorevoli.

In secondo luogo, è necessario valutare il rischio dell’investimento proposto e, infine, definire il proprio grado di attitudine e “tolleranza al rischio”, ossia la capacità emotiva di assumere rischio e affrontare situazioni di incertezza (rischio soggettivo). Il livello di tolleranza del rischio di ciascun individuo dipende tipicamente da molteplici fattori, quali la personalità e le inclinazioni individuali, lo specifico stato emotivo, il genere e senza dimenticare il livello di cultura finanziaria.