Il mattone è da sempre in cima alla lista dei pensieri degli italiani. C’è chi deve compiere il grande passo e comprare casa e c’è chi invece ha già un immobile di proprietà ma vorrebbe apporvi migliorie. In quest’ultimo caso la soluzione è ristrutturare, ma tra preventivi fino a tre cifre e rincari alle stelle, oggi la spesa può lievitare facendo scoraggiare molti in partenza.
La parola d’ordine anche in questo caso è risparmiare: di seguito vediamo alcuni semplici consigli per contenere i costi quando si deve ristrutturare casa.
Risparmiare per ristrutturare casa: i consigli
Quando si mette mano ad un immobile ovviamente la ricetta ideale per spendere poco non c’è, ma usando alcuni accorgimenti eviteremo di pesare troppo sul portafoglio.
Oltre a misure specifiche per alcune categorie di beneficiari, come ad esempio i giovani fino a 36 anni e con ISEE fino a 40mila euro che accedono ai bonus prima casa anche per il mutuo ristrutturazione, per tutti gli altri esistono sgravi e sconti fiscali che di anno in anno vengono riproposti dal Governo, con percentuali in alcuni casi fisse ed in altre variabili.
Per ristrutturare casa, in particolare, ci sono dunque i classici incentivi e detrazioni fiscali, con la possibilità di scaricare in dichiarazione dei redditi una serie di spese sostenute per i lavori edilizi. Quindi, il risparmio più grande è quello che si ha sulle tasse.
Bonus Ristrutturazione: recupero del 50% fino al 2024
Eseguendo lavori di ristrutturazione e seguendo le regole previste dalla legge, si ottiene uno sconto fiscale spalmabile in più anni. Fino al 31 dicembre 2024 è in vigore la detrazione IRPEF al 50%, che si recupera in dieci quote annuali nel 730, con un limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare.
Con il Bonus Ristrutturazione, la detrazione per ristrutturare casa si applica, tra gli altri, ai lavori di manutenzione straordinaria:
- realizzazione, rifacimento integrale o integrazione di servizi igienico-sanitari;
- rifacimento o modifica integrale degli impianti anche con installazione di pannelli solari o fotovoltaici;
- rifacimento o nuova realizzazione di intonaci esterni.
Gli interventi di manutenzione ordinaria sono agevolabili con la detrazione fiscale al 50% ma solo se eseguiti su parti comuni di edifici residenziali, ossia le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature, eccetera. In tal caso sono i singoli condòmini che hanno diritto alla detrazione IRPEF al 50% in base alla quota millesimale.
Lo sconto fiscale si ottiene con la denuncia dei redditi. La detrazione, da calcolare su un importo massimo di 96mila per unità immobiliare, deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. Come tale, è fruibile indicando nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o Unico Persone Fisiche) i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore (inquilino o comodatario), gli estremi di registrazione dell’atto.
Risparmiare sul materiale: occhio ai lavori
Altro trucchetto per risparmiare per i lavori di ristrutturazione, è andare alla ricerca di offerte di materiali anche sul web. Piastrelle, infissi, sanitari….a seconda dei lavori che vogliamo realizzare sul nostro immobile, molte aziende propongono dei prodotti in offerta, magari acquistati in grosse quantità o rimanenze di magazzino.
Da non trascurare neanche i siti web di comparazione dei preventivi per i lavori di ristrutturazione: iscrivendosi e indicando il capitolato approssimativo dei lavori che intendiamo svolgere, le ditte rispondono alla richiesta di preventivo inviando una propria proposta chiavi in mano.
E poi vanno valutati i singoli lavori: non sempre è necessario eseguire interventi radicali. Se ad esempio il pavimento che abbiamo a casa è in buone condizioni, si può pensare solo a fare una lucidatura o magari a rivestirlo con laminati, pavimenti vinilici, adesivi o flottanti da applicare direttamente sopra il vecchio rivestimento. Stessa cosa per gli infissi: una semplice riverniciatura può fare la differenza anziché cambiare in toto la struttura che ovviamente ha un costo.
A volte il semplice sopralluogo di una ditta può essere risolutiva per capire se e come è possibile risparmiare: i consigli saranno onesti perchè ogni ditta auspica di essere selezionata in base ad un preventivo che non faccia drizzare i capelli in testa, quindi è bene ascoltare i consigli di chi il mestiere lo conosce.
Come risparmiare sui mobili
Chi ristruttura casa e vuole anche cambiare i arredi ha un aiuto dal Fisco con il cosiddetto Bonus Mobili, la detrazione fiscale al 50% sull’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici per l’immobile oggetto di ristrutturazione.
Anche in questo caso non significa che si possa ottenere uno sconto diretto in negozio, ma sarà come si consueto uno sgravio sulle tasse da pagare: il 50% dell’IRPEF da detrarre nelle denuncia dei redditi.
L’agevolazione spetta per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre (al momento la misura è in vigore fino a fine 2024) e può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Cosa si può comprare? Mobili nuovi come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
Via libera anche a grandi elettrodomestici di classe non inferiore classe energetica A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro per l’anno 2022 ed a 5.000 euro euro per gli anni 2023 e 2024. Per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era pari a 16.000 euro.