I contratti di capitalizzazione, che rientrano nella famiglia dei prodotti di investimento assicurativi (IBIP – Insurance Based Investment Product), non sono legati ad eventi attinenti la vita dell’assicurato (come ad esempio le assicurazioni sulla vita), ma sono in un certo qual modo connesse all’andamento dei mercati finanziari, al pari di altri strumenti di risparmio. Eppure, sono legati a doppio nodo al contraente.
Vediamo in dettaglio come funziona questa particolare formula di investimento, che può anche essere convertita in rendita.
Cos’è una polizza di capitalizzazione
Una polizza di capitalizzazione è un contratto assicurativo in base al quale il contraente versa un premio all’assicuratore con la prospettiva di ottenerne, a naturale scadenza, un rimborso capitalizzato, ossia aumentato degli interessi maturati.
I contratti di capitalizzazione hanno durata minima di cinque anni, con possibilità di estinzione anticipata della polizza e di riscatto della somma versata a titolo di premio, a fronte di una penale da pagare.
Le polizze prevedono in genere la restituzione della somma capitalizzata a fine contratto in un’unica soluzione, oppure, se previsto dal contratto, di una rendita vitalizia.
Come funziona
Il versamento da parte del contraente di una polizza di capitalizzazione può essere:
- un premio annuale (per un certo numero di anni);
- un premio in un’unica soluzione (con rimborso a fine contratto);
- un premio unico ricorrente (periodico ma non necessariamente a cadenza fissa, nel senso che si può sospendere e poi riprendere, variando anche l’importo stesso dei pagamenti successivi).
Durante il periodo di vigenza del contratto, il capitale si ricapitalizza in base a interessi con tasso garantito. A fine contratto, il rimborso finale avrà un importo calcolato in base alla somma dell’investimento del contraente con gli interessi maturati in base ai tassi annualmente realizzati dalla gestione separata a cui il contratto è collegato.
A cosa serve e quanto costa
Il contratto di capitalizzazione non è altro che una forma di investimento, la cui redditività dipende da diversi fattori:
- tasso tecnico dichiarato al momento della stipula e sottratto dal premio come sconto;
- tasso di rendimento minimo garantito, attribuito a prescindere dall’andamento degli investimenti;
- partecipazione agli utili della compagnia;
- consolidamento degli interessi maturati negli anni.
Come per tutte le assciurazioni, sono previste spese fisse una tantum al momento della stipula e sul primo premio versato, così come un costo percentuale su ciascun premi.Un costo a parte è da considerare per il pagamento della penale in caso di riscatto anticipato.
Vantaggi e svantaggi della polizza
Uno dei vantaggi della polizza di capitalizzazione è che l’investimento non è soggetto a eredità, pignoramento o sequestro. Insomma, è un modo di mettere da parte e al sicuro una certa somma di denaro facendola anche fruttare senza che nessuno possa toccarla salvo il contraente.
C’è ovviamente un rovescio della medaglia: l’investimento è legato a doppio nodo all’assicurato e, pertanto, in caso di morte si perde ogni diritto familiare e la somma resta alla compagnia di assicurazione.
Alla scadenza della polizza, il capitale può essere restituito in un’unica soluzione o come rendita vitalizia. Per decidere quale soluzione sia la più conveniente, bisogna considerare diversi fattori, ma quello certamente più importante è l’età dell’assicurato. L’ammontare della rendita infatti viene calcolato in base alla sua speranza di vita, ma quando l’età è alta non è detto che si arrivi a recuperare tutto il dovuto.