BTP, salgono i rendimenti: come funzionano e come orientarsi

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 10 Giugno 2022
Aggiornato 14 Maggio 2023 19:19

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BTP: i Buoni del Tesoro a lungo termine offrono rendimenti interessanti sulla spinta del rialzo dei tassi e dell'inflazione: come orientarsi e investire.

Il continuo rialzo dei tassi d’interesse stabilito dalla BCE sa facendo salire i rendimenti dei titoli di Stato, che erano già in crescita, generando nuove opportunità per i risparmiatori, soprattutto quelli che avranno la lungimiranza di attendere che si esaurisca l’attuale pressione inflazionistica e che manterranno il titolo a  scadenza.

Vediamo di seguito quali rendimenti possono offrire oggi e in futuro i BTP, quale impatto generano sulle prospettive di guadagno l’attuale scenario.

Cosa sono i BTP e come funzionano

I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli di Stato a medio-lungo termine (con scadenze da 3 a 50 anni). Sono obbligazioni emesse dal Ministero del Tesoro a reddito fisso, con cedola pagata semestralmente. Il BTP decennale è il titolo di riferimento per determinare lo spread, ossia il differenziale rispetto al rendimento del Bund tedesco.

I Btp vengono collocati dal Tesoro con un meccanismo di asta (mercato primario), e poi vengono scambiati, fino alla scadenza, sul mercato secondario. In Borsa Italiana il mercato secondario dei titoli di Stato è il MOT, che è accessibile anche i piccoli risparmiatori consentendo acquisti con taglio minimo di mille euro, gli investitori istituzionali possono comprare o vendere i BTP anche sull’ExtraMOT, il sistema multilaterale di negoziazione (MTF) di Piazza Affari, dove l’importo minimo negoziabile è pari a 2 milioni di euro. Ci sono poi i mercati non regolamentati (over-the-counter).

BTP: come si acquistano

I BTP si acquistano in collocamento, solo da parte degli investitori istituzionali, oppure sul mercato secondario, sul quale operano tutti coloro che li hanno già comprati, e li vogliono vendere, oppure che li vogliono acquistare.  Per quanto riguarda il mercato primario, con cadenza periodica, il Ministero del Tesoro emette nuovi titoli di Stato, tramite asta, pubblicando un preciso calendario di emissione. Un caso particolare è quello dei BTP Italia o BTP Futura: i risparmiatori privati possono prenotarli in banca o tramite intermediari, acquistandoli sul MOT (che solo in questo specifico caso funziona quindi anche da mercato primario)

Acquistare BTP all’asta

L’acquisto di BTP tramite meccanismo d’asta è riservato agli operatori abilitati (intermediari istituzionali autorizzati ai sensi del dlgs 58/1998). I risparmiatori non possono partecipare direttamente all’asta, ma possono prenotare i titoli presso gli intermediari abilitati (per esempio, le banche).

Si tratta di un’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo e della quantità emessa, con esclusione delle domande speculative. Agli Specialisti è riservato il 30% dell’importo assegnato nell’asta ordinaria per la prima tranche, il 15% per le tranche successive.

Le aste dei BTP si tengono a cadenza mensile: durante la seconda settimana del mese per il BTP 3 e 7 anni, e i BTP 15 e/o 30 anni in base alla domanda; nell’ultima settimana del mese si svolge l’asta dei BTP 5 e 10 anni. Le aste dei BTP Short Term si tengono l’ultima settimana del mese, assieme alle aste dei BTP€i.

Per i BTP Italia, il collocamento avviene con procedura specifica su tecnologia MOT e transazione da mercato primario, senza commissioni e cedola fissa a scadenza. Per i BTP Futura, si prenotano i titoli tramite banche e intermediari abilitati, sempre tramite MOT.

Mercato secondario

Sul mercato secondario si possono acquistare e vendere tutti i titoli di Stato già emessi. Si chiama mercato secondario perché in questo caso non interviene più l’emittente (il ministero del Tesoro), ma si tratta di una compravendita di titoli che sono stati già collocati. Quando si legge che le quotazioni di un determinato BTP stanno “salendo” o “scendendo”, ci si riferisce sempre agli scambi sul mercato secondario. Il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato) permette investimenti minimi di mille euro.

In fase di collocamento (sul mercato primario, con il meccanismo delle aste sopra previsto), invece, è l’emittente (quindi, lo Stato nei caso dei BTP) che, in base a regole precise, alla fine dell’operazione stabilisce i rendimenti del titolo collocato.

Quanto rendono i BTP

Il meccanismo è il seguente: il rendimento del BTP, sostanzialmente, è dato dalla differenza fra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Questo succede perché, quando il Tesoro emette il titolo, chi lo acquista paga il costo del titolo scontando già il tasso applicato al valore nominale, che è 100. Esempio (del tutto teorico, solo per far capire il meccanismo): comprando un lotto da mille euro, se il tasso (rendimento) è all’1%, l’investitore versa 990 euro (sottrae subito l’1%, che in questo caso è pari a 10); se tiene il titolo fino alla scadenza, lo Stato pagherà alla fine 1000 euro, quindi il rendimento resterà al 10%.

Questo meccanismo vale sia sul mercato primario sia su quello secondario. Quindi, i BTP tenuti fino alla scadenza garantiscono il rendimento a cui sono stati collocati. I titoli sul mercato secondario hanno un rendimento variabile in base alla quotazione di mercato del momento di acquisto e di quello di vendita.

Bisogna poi calcolare le cedole. I BTP prevedono una cedola fissa semestrale, con interessi fissati in sede di emissione. I BTP Italia prevedono anche un premio fedeltà per chi mantiene l’investimento fino alla scadenza.

Qual è il tasso di interesse dei BTP

Il tasso di interesse corrisposto dai BTP varia a seconda della tipologia di titolo. In collocamento, è quello fissato dall’emittente dopo l’asta, sul mercato secondario è quello determinato dal momento in cui si effettua l’operazione. I BTP destinati ai piccoli risparmiatori, ovvero i BTP Futura e i BTP Italia, hanno poi ulteriori protezioni. Ad esempio, il BTP Futura – a differenza del BTP tradizionale – prevede cedole semestrali con meccanismo step-up, ossia con tassi crescenti nel tempo, così da contenere eventuali perdite di valore del titolo dovuto agli aumenti dei rendimenti di mercato: si tratta di un rischio a cui è invece esposto ad esempio, un BTP a 10 anni. Per il BTP Italia, il tasso reale annuo minimo è garantito sul capitale che viene rivalutato in base all’inflazione, c’è anche una protezione contro la deflazione, le cedole semestrali sono calcolate sul capitale rivalutato in base a un calcolo preciso.

Quanto rende un BTP a 10 anni

Dopo anni di rendimenti minimi, oggi il BTP a 10 anni offre di nuovo un buon rendimento ma è importante scegliere quello con la scadenza più conveniente: quello a scadenza giugno 2032 offre rendimenti diversi rispetto a quello in scadenza a dicembre 2032. Nel primo caso, la cedola rapportata al valore dell’investimento risulta dell’1%; nel secondo del 2,3%.

Perché i prezzi dei BTP scendono?

I prezzi dei BTP stanno scendendo (quindi, la remunerazione è più alta, ovvero sta salendo il loro rendimento), per una serie di motivi che dipendono dalla situazione internazionale: incertezza legata alla guerra in Ucraina; aumento dell’inflazione; in Europa, fine del programma di acquisti da parte della Banca Centrale Europea a fine giugno; annuncio di rialzi dei tassi sempre da parte delle banche centrali.

Cosa succede ai BTP se lo spread sale?

Se lo spread sale vuol dire che sta aumentando la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi (bund decennale). Questo avviene perché il prezzo dei BTP sta scendendo a causa di una minore domanda.

Quali BTP acquistare oggi

I BTP da acquistare oggi sono quelli a lunga scadenza. I BTP a 10 anni offrono ad esempio in questo periodo un buon rendimento, sfruttando la spinta inflazionistica del periodo e le prospettive di rialzo dei tassi di interesse. I BTP a scadenza maggiore presentano rendimenti ancor più remunerativi al momento. Tuttavia, si devono valutare anche gli interessi corrisposti con le cedole, per chi non vuole attendere troppo, ed in questo caso è necessario seguire l’andamento del mercato.

Quando la prossima emissione di BTP Italia?

Il collocamento del prossimo BTP Italia (il BTP Italia 2030), per i risparmiatori, è fissato tra il 20 al 22 giugno. Il 23 giugno è riservato all’acquisto da parte degli investitori istituzionali. I rendimenti sono comunicati dell’emissione. Il rendimento finale è determinato dal tasso fissato il 23 giugno rivalutato al tasso di inflazione nazionale registrato per ogni semestre negli anni di durata del titolo. Le negoziazioni sul mercato secondario partono il 28 giugno.