Per i piccolo e medi risparmiatori, negli ultimi mesi si è venuta a creare all’orizzonte una tempesta perfetta: volatilità dei mercati dovuta alla guerra russo-ucraina e alle tensioni geo-politiche, speculazioni dovute alla fiammata dei rincari energetici e delle materie prime, incertezza economica dovuta al freno alle esportazioni e alla mancata ripartenza post-Covid, freno agli investimenti dovuti all’impennata dell’inflazione e dei prezzi al consumo.
Come sta cambiando il mercato
Con l’aumento dei prezzi ed il galoppante timore di una nuova recessione, il primo segnale d’allarme è stato il calo dei consumi di imprese e famiglie, così come quello degli investimenti. Una situazione che tende in genere ad incrementare le riserve nei conti deposito (pronti contro termine, vincolati, rimborsabili) e nei conti correnti, senza movimentare i capitali. Minore rigidità, invece, su fondi pensione e assicurazioni.
Lo scenario degli ultimi mesi, per alcuni versi, richiama alla memoria i timori del lontano 2014, quando non si parlava che di spread e borse in rosso, speculazioni sui rischi default e titoli in balia delle fluttuazioni di mercato. I fattori alla base delle tensioni finanziarie odierne sono ben diversi, ma possono ugualmente allarmare i risparmiatori, in cerca di soluzioni per proteggere al meglio il capitale.
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Dopo alcune settimane di rialzo per il mercato azionario, potremmo dunque assistere presto ad un incremento della volatilità, rendendo ancora più incerti gli investimenti in azioni. Alcuni esperti consigliano in questo caso soluzioni alternative, ad esempio ETF indicizzati su S&P 500, per la loro storica capacità (statistica) di “riprendersi” a lungo termine dopo una flessione. Volendo scegliere tra le due opzioni fondi indicizzati o singoli titoli, la prima risulterebbe oggi relativamente più sicura.
Gestire i risparmi in tempo di crisi
In generale, per tutelare i risparmi in momenti di incertezza come quello attuale, di norma si predilige puntare su strumenti finanziari considerati più sicuri, ad esempio investendo in Titoli di Stato e Piani individuali di risparmio (PIR). Ancora: puntare su investimenti dentro e fuori area Euro (anche azionari) e privilegiare i settori meno influenzati dalla crisi.
Per i piccoli risparmiatori il consiglio è di puntare su strumenti come il BTP Italia con scadenze a lungo termine, in modo da assicurarsi un rendimento sicuro. Analogamente, si può puntare su azioni europee con profili di rischio adeguati. Gli investimenti in oro (ETC) vengono ancora ritenuti tra i più sicuri mentre quelli sul mercato azionario hanno una buona capacità di generare rendimenti non penalizzati dall’inflazione.
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Come investire in periodi di volatilità
La strategie conservativa prevede sempre di diversificare il portafoglio. Per chi ha risorse che vuole investire in titoli, bisogna muoversi con cautela per non vanificare l’investimento nel lungo periodo, magari con un effetto cumulativo nel breve periodo ma con una riduzione del valore del portafoglio nel tempo.
Proporsi obiettivi con orizzonte temporale troppo limitato è infatti un’arma a doppio taglio, che finisce per esporre al rischio di penalizzare il valore del portafoglio durante un periodo di volatilità a breve termine. La volatilità del mercato tuttavia sembra essere persistente: il conflitto tra Russia e Ucraina è sfociato in una guerra “non lampo”, con le conseguenze del caso. Molti economisti non prevedono una reale minaccia di recessione, allo stesso tempo però la parola d’ordine resta “prudenza“.