Sono 651 i siti oscurati dalla Consob a partire dal 2019 fino a oggi, portali web che offrono servizi finanziari abusivamente, sempre più legati al mondo delle criptovalute.
L’organo di controllo del mercato finanziario italiano ha infatti la facoltà di ordinare ai fornitori di servizi di connettività Internet di inibire l’accesso dall’Italia ai siti web che propongono servizi finanziari non autorizzati, come previsto dal Decreto Crescita del 2019.
Nel corso di un’audizione davanti alla Commissione di tutela dei consumatori alla Camera, il presidente della Consob, Paolo Savona, nei giorni scorsi ha sottolineato come nel 2021 gli esposti dei consumatori su fenomeni abusivi siano stati oltre mille, in crescita rispetto agli anni precedenti. Questo, per il venir meno dal 2016 delle sanzioni amministrative per alcune casistiche di abuso finanziario.
Gli esposti sugli abusivismi rappresentano la metà di tutti quelli ricevuti. Nell’ultimo triennio sono state irrogate 70 sanzioni per attività abusive, di cui oltre il 60% riguarda le offerte senza prospetto e la relativa attività pubblicitaria.
La modalità per raggiungere il potenziale investitore implicano quasi sempre tecniche di marketing aggressive come mail, chat, social network e telefonate. La Consob richiama invece l’attenzione dei risparmiatori sull’importanza di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, attraverso comportamenti sensati che possano salvaguardare i risparmi: la verifica preventiva per i siti che offrono servizi finanziari, ad esempio, si rivela indispensabile per valutare che l’operatore tramite cui si investe sia autorizzato e che le offerte di prodotti finanziari siano corredate da prospetto informativo.
I soggetti abusivi sono spesso società fittizie che dichiarano sede in paesi extra‐europei o di fatto irreperibili. Spesso gli operatori dichiarano di essere autorizzati da Autorità europee senza fornire alcuna prova. Le attività proposte abusivamente riguardano spesso servizi di trading su piattaforme web e strumenti finanziari come derivati con sottostanti valute, indici di borsa, materie prime e criptovalute. I prodotti offerti abusivamente sono sempre più collegati al mondo delle cripto-attività.
Per gli investitori digitali, infatti, i rischi inerenti alle criptovalute sono legati soprattutto alla volatilità delle quotazioni così come all’assenza di tutele legali e soprattutto all’apparente azzeramento delle commissioni. In questo scenario, la Consob propone:
- l’introduzione di specifici limiti all’attività pubblicitaria di cripto-attività,
- l’attribuzione di specifici poteri di contrasto, sul modello dei prodotti e strumenti finanziari.
Attualmente, infatti, la pubblicità è soggetta alle verifiche Consob solo nei casi di offerta abusiva di prodotti finanziari. Tra gli strumenti oggi a disposizione in Italia per la tutela dei consumatori attraverso la deflazione del contenzioso giudiziario, ricordiamo anche l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ABF), che nel 2021 ha registrato un record di risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori pari a 35,88 milioni di euro.