Primi intoppi per l’ISEE Precompilato, partito dal primo gennaio 2020 dopo una serie di rinvii tecnici. Si tratta delle verifiche automatiche sulle DSU relative al patrimonio mobiliare degli appartenenti al nucleo familiare.
Secondo quanto segnalato dall’INPS con apposito Messaggio, sono emerse alcune criticità nella lettura dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti gestito dall’Agenzia delle Entrate.
Il problema principale riguarda conti titoli e Società di Gestione del Risparmio (SGR), ossia fondi certificati sia dall’Istituto di credito sia dalla SGR pur trattandosi, in tutto o in parte, delle medesime attività (entrambi i soggetti sono tenutialle comunicazioni al Fisco).
Dunque, in fase di controllo del patrimonio mobiliare i valori si sdoppiano e quindi non coincidono con quelli auto-certificati nella DSU.
Agenzia Entrate e INPS stanno provando a neutralizzare automaticamente la duplicazione degli importi.
=> DSU 2020 precompilato: per chi e da quando
Laddove non si riuscisse, in caso di omissioni o difformità saranno riportate nelle annotazioni dell’attestazione ISEE, le seguenti informazioni dei componenti per i quali sono state rilevate:
- i codici fiscali dei componenti per i quali sono state rilevate le omissioni o difformità;
- l’elenco dei rapporti finanziari esistenti nell’Anagrafe dei rapporti;
- il codice fiscale dell’operatore finanziario e la sua denominazione (Banca, Poste italiane, ecc.);
- la data di inizio e l’eventuale data di fine dei rapporti finanziari.
Gli utenti interessati, in questo caso, dovranno presentare una nuova DSU per ottenere un ISEE senza difformità.
Come? Il cittadino dovrà presentare domanda per la prestazione avvalendosi della stessa attestazione ISEE recante le omissioni o difformità, documentando la correttezza dei dati dichiarati. La documentazione da esibire è quella rilasciata dall’Istituto di credito e dalla SGR, dalle quali risulti che si tratta del medesimo patrimonio mobiliare.