La trasparenza dei documenti informativi per gli investitori al centro di un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri: il Governo ha recepito la Mifid 2, la direttiva europea del 2018 sui mercati finanziari con un provvedimento che istituisce regole a protezione dei risparmiatori e indica quali informazioni devono essere contenute nei documenti forniti agli investitori in strumenti finanziari.
Il testo interviene sulla disciplina del quadro organizzativo delle autorità preposte alla tutela bancaria (Consob) e assicurativa (Ivass) e del quadro sanzionatorio a tutela degli obblighi di trasparenza e conoscibilità.
Mifid 2
Ricordiamo che la Mifid II (Markets in Financial Instruments Directive) rappresenta il nuovo riferimento per la regolamentazione dei mercati finanziari, introducendo ulteriori tutele per i risparmiatori e prevedendo specifici obblighi per gli intermediari finanziari.
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Ad esempio, i costi relativi a servizi e strumenti finanziari non devono più essere esposti solo in termini percentuali ma dettagliati in termini assoluti (in modo che il risparmiatore abbia un’idea chiara di quello che spende per il suo investimento).
Mifid 3
A livello europeo, in realtà, è in corso un dibattito sulla necessità di introdurre dei correttivi alla Mifid 2: gli operatori finanziari lamentano ad esempio l’eccessiva rigidità prevista per un investitore professionale.
Al momento, la differenziazione fra il mercato retail e quello professionale prevede che, per rientrare in questa seconda categoria (che può sostenere rischi più elevati), il cliente debba soddisfare almeno due delle seguenti caratteristiche:
- almeno 10 operazioni significative al trimestre nei quattro trimestri precedenti,
- portafoglio finanziario sopra i 500mila euro,
- esperienza lavorativa di almeno un anno nell’industria finanziaria.
Per quanto riguarda il dibattito a livello italiano, Letizia Giorgianni, presidente delle Vittime del Salvabanche, chiede una direttiva nazionale «che obblighi le banche ad una informativa semplice ed immediata diretta al risparmiatore, che non superi le due pagine e sia realizzata con un linguaggio inequivocabile e comprensibile».
Un Mifid davvero semplificato sarebbe un passo in avanti nella tutela del risparmiatore.