E’ da oltre un anno che non vengono più emessi, ma entro la fine dell’anno dovranno essere estinti anche quelli ancora in circolazione: dal 2019, dunque, spariscono definitivamente i libretti al portatore. Lo segnala il Ministero dell’Economia, specificando le opzioni a disposizione dei risparmiatori ancora titolari di questi strumenti: incassare il denaro, trasformarli in libretti di risparmio. Chi non lo fa, rischia sanzioni fino a 500 euro.
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Banche e Poste Italiane possono emettere esclusivamente libretti di deposito nominativi. Dal 4 luglio 2017, in recepimento della direttiva europea antiriciclaggio, infatti, i libretti al portatore non vengono più emessi e non possono essere trasferiti. Ora entra nel vivo l’ultima fase della norma di adeguamento, che evidentemente contrasta tutti i titoli al portatore, non riferibili a un soggetto specifico e di conseguenza non efficaci nel tutelare l’economia finanziaria dalle infiltrazioni criminali.
Entro il 31 dicembre 2018 chiunque possieda un libretto al portatore lo deve estinguere scegliendo fra queste tre diverse possibilità:
- chiedere la conversione del libretto al portatore in un libretto di risparmio nominativo;
- trasferire l’importo complessivo del saldo del libretto su un conto corrente o su altro strumento di risparmio nominativo;
- chiedere la liquidazione in contanti del saldo del libretto.
Dal 2019, non si potranno operare movimentazioni o qualsiasi altra operazione. Le banche o Poste Italiane dovranno liquidare il dovuto nel momento in cui il risparmiatore decide di estinguere il libretto, ma segnaleranno anche tutte le situazioni irregolari al ministero, che potrà applicare sanzioni da 250 fino a 500 euro.