Allargamento della platea di risparmiatori da risarcire in caso di fallimento di una banca, separazione fra istituti di credito e servizi di investimento, norme più garantiste sulle procedure esecutive, attivabili solo previo provvedimento dell’autorità giudiziaria: sono diverse, e in alcuni casi di portata non indifferente, le misure sulla tutela del risparmio previste dal programma di Governo Lega – 5 Stelle.
Il programma mira a garantire i risparmiatori, responsabilizzando in modo adeguato il management, gli operatori della filiera e le autorità di controllo, sia attraverso pene più severe per i fallimenti dolosi.
Si parte da una riforma del bail-in, la norma sul salvataggio interno delle banche in base alla quale il risarcimento spetta in primis agli azionisti, e può coinvolgere anche i risparmiatori (se ad esempio hanno investito in strumenti emessi dalla banca). Il contratto di governo prevede di tutelare anche i piccoli azionisti.
Un interessante passaggio è dedicato alla separazione fra la funzione del credito e la banca d’investimento. Si tratta di rivedere il Testo Unico bancario, che dal 1993 ha introdotto la possibilità per le banche italiane si esercitare entrambe le attività.
bisogna andare verso un sistema in cui la banca di credito al pubblico e la banca d’investimento siano separate sia per quanto riguarda la loro tipologia di attività sia per quanto riguarda i livelli di sorveglianza.
Marcia indietro rispetto alle recenti semplificazioni sul fronte delle azioni esecutive, con la soppressione delle norme che consentono di agire nei confronti dei cittadini debitori senza preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
Infine, potenziamenti dei settori emergenti come le Fintech o di tecnologie innovative come la blockchain, con l’obiettivo di garantire una maggior trasparenza alle transazioni finanziarie.