La platea di lavoratori per i quali è disponibile la RITA, rendita integrativa temporanea anticipata prevista dalla Legge di Bilancio 2018, sono:
- i dipendenti a cui mancano al massimo cinque anni dalla pensione di vecchiaia,
- chi accede a forme di esodo incentivato, isopensione e fondo esuberi, sempre nel paletto dei cinque anni dalla pensione di vecchiaia,
- i percettori di APE volontario, strumento che si può cumulare con la RITA.
Per accedere alla RITA ci vogliono, comunque, almeno 20 anni di contributi versati in una gestione previdenziale obbligatoria e cinque anni di versamenti al fondo di previdenza complementare.
=> RITA al via, le regole applicative
Vediamo esattamente cosa prevede la normativa e calcoliamo, attraverso alcuni esempi, se e in che misura conviene alle diverse tipologie di aventi diritto, con l’aiuto della circolare 7/2018 dei Consulenti del Lavoro, in collaborazione con Mefop, società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione del ministero delle Finanze.
Requisiti
La normativa di riferimento sono i commi 168-169 della legge 205/2017, manovra di bilancio. In considerazione del requisito fondamentale, ovvero i cinque anni dalla pensione di vecchiaia, per la RITA erogata fino al 31 dicembre 2018 il requisito è pari a 66 anni e 7 mesi, mentre dal 2019 bisogna compiere i 67 anni. Gli eventuali successivi aumenti dell’età pensionabile, potranno dar luogo a una rimodulazione dell’erogazione frazionata in modo da coprire l’intero periodo che manca alla maturazione della pensione.
Esempi di calcolo
Lavoratore dipendente nato a marzo del 1954, con 20 anni di contributi INPS e 20 in un fondo complementare, con montante complessivo accantonato pari a 100mila euro. Il lavoratore matura la pensione nel 2021.
Ipotrsi uno: l’assicurato decide di utilizzare l’intero montante accumulato per chiedere 36 mesi di RITA. Prestazione mensile lorda, 2.777 euro, con aliquota fiscale al 13,5% (il 15% meno lo 0,3% per ogni anno di iscrizione successo al 15esimo). L’imposta è quindi pari a 375 euro, il netto mensile sarà di 2.402 euro.
Ipotesi due: l’assicurato chiede di riservare alla RITA solo il 50% del montante. In questo caso, avrà una rendita di 1.200 euro netti al mese per 36 mesi e un valore netto del capitale residuo di 43.700 euro.