Torniamo a parlare di Open Source in azienda, cercando di riflettere su alcuni punti chiave, utili per affrontare seriamente il problema e capire quanto la migrazione (in tutto o in parte dell’infrastruttura tecnologica) verso software aperto sia conveniente in termini di investimenti, tempi e risorse.
Tenendoci lontani dai pregiudizi ideologici – che immancabilmente vengono a galla quando si dibatte di software libero (Open Source, ma sarebbe meglio dire Free Software) o proprietario (Closed Source) – cercheremo di sfatare alcune delle affermazioni più diffuse su tali argomenti.
L’ipotesi di lavoro, senza perdere di generalità , è quella di una azienda che utilizza software proprietario e che voglia cercare una migrazione (senza troppi disservizi interni) verso software con le stesse caratteristiche, ma open source:
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La soluzione ideale o effetto miracoloso
Non esiste una soluzione migliore a priori perché tutte – compresa quella del “tutto Open Source!” che a prima vista appare a costo zero – hanno costi e tempi talvolta nascosti o sottovalutati (come la curva di adeguamento delle nuove competenze in-house, la ricerca di personale interno qualificato, consulenti alla transizione tecnologica, ecc.) che vanno attentamente preventivati in fase di scelta, soprattutto in dipendenza dell’attuale stato dell’infrastruttura tecnologica aziendale. -
Il software open source implica l’uso di un sistema operativo open source
Il software open source, soprattutto quello più diffuso, funziona molto spesso sui tutti i principali sistemi operativi, quindi non è detto che per utilizzarlo sia necessario utilizzare un S.O. Linux based. Esistono porting di molte applicazioni Linux altrettanto validi sia per Windows che per Mac. -
Tutti i sistemi operativi offrono le stesse funzionalità
Quale sistema operativo preferire in azienda? A priori, è molto difficile rispondere perché spesso è davvero una scelta di campo, un po’ come la squadra del cuore o il partito politico. Windows, Linux e Mac non sono solo dei sistemi operativi ma, perdonandomi l’abuso di linguaggio, delle vere e proprie filosofie, un modo di concepire l’informatica e l’organizzazione del lavoro e che per questo devono andare in accordo con la cultura e la mentalità sia del decisore (colui il quale decide di investire) sia dell’utilizzatore finale (colui che subisce l’imposizione della tecnologia);
Per approfondimenti ecco alcuni link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_operativo
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dei_sistemi_operativi
http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_sistemi_operativi
http://www.microsoft.com/italy/pmi/default.mspx
http://www.apple.com/it/mac/
http://it.wikipedia.org/wiki/Linux