![Rivalutazione pensioni](https://cdn.pmi.it/aL5IivhtGUTuiMRKYBx_pAPFvug=/650x350/smart/https://www.pmi.it/app/uploads/2023/02/assegno-unico-con-rivalutazione.jpeg)
![logo PMI+](https://www.pmi.it/app/themes/pmi-2018/dist/images/pmi+/pmiplus-logo-big-white.png)
![logo PMI+](https://www.pmi.it/app/themes/pmi-2018/dist/images/pmi+/pmiplus-logo-big-white.png)
L’imposta di bollo sui prodotti finanziari è lievitata del 50% a partire dal 1 gennaio 2013, passando dallo 0,10% allo 0,15%. Con il nuovo anno sono state introdotte anche altre novità, come il pagamento minimo di 34,2 euro all’anno e l’eliminazione del tetto massimo di 1200 euro che vigeva fino allo scorso dicembre.
Per evitare di versare questa nuova imposta esistono diversi escamotage, a partire dal cambio della banca con il conseguente spostamento dei risparmi in un nuovo conto deposito: alcune banche, infatti, si fanno carico del pagamento.
Un’altra soluzione si basa sul fatto che l’imposta di bollo resta fissa a 34,20 euro per qualsiasi saldo, quindi è preferibile spostarsi verso prodotti finanziari senza vincoli alla liquidità che prevedono dei tassi di interesse che si aggirano intorno al 3% l’anno (fino a superare il 4% di interesse all’anno), quindi ad alta remunerazione.
Una seconda possibilità consiste nel contrattare con la propria banca un tasso di interesse superiore a quello attuale da applicare al conto corrente ordinario, in modo tale da usufruire dell’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo.