Ottimi i risultati delle PMI esportatrici quotate in borsa: l’indice FTSE IT Star è cresciuto del +45% nel corso del 2013; si tratta dell’indice che accorpa le società di medie dimensioni con capitalizzazione fino a 1 miliardo di euro. Interessante notare che tutte le imprese del FTSE IT Star hanno una caratteristica comune: «una forte propensione verso l’estero. In media generano l’80% dei ricavi dalle esportazioni», spiega Luca Peyrano, responsabile dei mercati primari per Borsa Italiana. Una conferma quindi che puntare sull’internazionalizzazione e sull’export è una strategia vincente, capace di attrarre i capitali stranieri.
Investimenti esteri
A dispetto di quello che spesso si è portati a credere, i risultati delle PMI esportatrici quotate in borsa evidenziano che all’estero non ci sono pregiudizi ad investire nelle imprese italiana, se queste dimostrano di funzionare.
Domanda interna
Quella che sembra mancare è in realtà la domanda interna in Italia, diversamente da ciò che avviene ad esempio oltreoceano, dove sono gli investitori domestici a puntare sulle le piccole imprese statunitensi quotate. Attivare maggiormente la domanda interna, dando modo al sistema Paese di finanziare il proprio tessuto imprenditoriale attraverso il mercato dei capitali sarebbe invece cruciale «per poter competere con successo a livello internazionale. Il sostegno passa anche attraverso la creazione di un contesto favorevole all’investimento in equity domestico e lo sviluppo di investitori istituzionali specializzati in mid e small caps. Il rischio è che, in assenza di sostegno alla domanda interna e di creazione di investitori istituzionali domestici specializzati in PMI, le restanti imprese quotate o in via di quotazione non trovino adeguato supporto», aggiunge Peyrano.