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Startup e PMI Innovative: in vigore le nuove regole 2025

di Teresa Barone

10 Gennaio 2025 09:26

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Nuovo quadro normativo e fiscale per Startup e PMI Innovative: definizione, requisiti, permanenza nel Registro Imprese e investimenti agevolati.

A partire dal 2025 sono cambiate le regole fiscali relative a Startup e PMI innovative, sia per quanto riguarda la loro definizione sia in materia di agevolazioni per chi investe in queste tipologie di imprese. Le novità sono contenute principalmente nella Legge annuale sulla Concorrenza (Legge 193/2024) e nella cosiddetta Legge Startup (Legge 162/2024).

Per il 2025, le agevolazioni fiscali sono concentrate sulle Startup Innovative, con misure rafforzate come il credito d’imposta per incubatori e detrazioni IRPEF/IRES più elevate. Le PMI Innovative, invece, vedono limitato il perimetro degli incentivi: la detrazione del 50% non è stata prorogata.

Queste modifiche delineano una strategia che privilegia la fase iniziale di sviluppo imprenditoriale, indirizzando risorse verso le startup innovative per favorire l’innovazione e il passaggio alla fase di scale-up.

Nuova definizione di Startup Innovativa

La definizione di startup innovativa è stata aggiornata con la Legge 193/2024  per includere requisiti più specifici, allineandosi con le direttive europee e le necessità del mercato. Secondo la nuova normativa, una startup innovativa deve:

  • essere una micro, piccola o media impresa (MPMI) classificata secondo la raccomandazione 2003/361/CE, con un fatturato annuale inferiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio non superiore a 43 milioni di euro (una startup partecipata da una grande impresa è quindi esclusa);
  • avere un oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • escludere attività prevalenti di consulenza e quindi le startup che operano principalmente come agenzie o forniscono servizi di consulenza non rientrano più nella categoria;
  • investire in ricerca e sviluppo destinando almeno il 15% del fatturato o dei costi operativi annuali a progetti innovativi;
  • dimostrare una componente tecnologica rilevante attraverso brevetti registrati, software sviluppati o team altamente qualificati.

Modificando la definizione di Startup innovativa, si riduce ad un triennio la permanenza “standard” nella sezione speciale del Registro delle Imprese, sebbene alcuni requisiti rendano possibile il prolungamento. Le startup che soddisfano i requisiti per la fase di scale-up potranno però beneficiare di ulteriori agevolazioni fiscali per altri 4 anni (in tutto un settennio), con accesso prioritario ai finanziamenti agevolati .

Permanenza nella sezione speciale del Registro Imprese

La permanenza nella sezione speciale del registro delle imprese, riservata alle startup innovative, è stata dunque estesa fino a un massimo di 7 anni (3 + 2 + 2) con modifiche alle condizioni per il mantenimento dello status.

  • Prima verifica entro 3 anni: le startup devono dimostrare il raggiungimento (entro dodici o sei mesi, a patto che siano iscritte nel registro speciale, rispettivamente da oltre o da meno di diciotto mesi) dei sopra citati obiettivi in termini di crescita del fatturato, assunzioni di personale qualificato o investimenti in tecnologia. Diversamente, possono iscriversi al registro delle PMI Innovative.
  • Estensione fino a 7 anni: è possibile prorogare la permanenza delle Startup di ulteriori 4 anni (2+2) a condizione che la startup stia attraversando una fase di scale-up. La proroga è concessa solo se:
    • il fatturato è cresciuto almeno del 20% annuale negli ultimi due anni.
    • sono stati stipulati contratti di partnership con enti di ricerca o grandi imprese.

Revoca dello status

Il mancato rispetto dei nuovi requisiti comporta la revoca automatica dello status di startup innovativa e la cancellazione dal registro speciale.

NB: Per le Startup già iscritte entro il 18 dicembre 2024, è previsto un apposito regime transitorio. Per rimanere iscritte devono possedere almeno uno dei suddetti requisiti:

  • per le startup iscritte da oltre diciotto mesi, l’adeguamento deve avvenire entro 12 mesi dalla scadenza del terzo anno;
  • per le startup iscritte da meno di diciotto mesi, l’adeguamento deve avvenire entro sei mesi da tale scadenza.

Le modifiche riguardanti la definizione di startup innovativa e le regole di permanenza nel registro speciale del Registro delle Imprese sono state dunque integrate nella normativa precedente, ossia il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (il cosiddetto Startup Act), convertito con modificazioni nella Legge 17 dicembre 2012, n. 221.

Investimenti agevolati nelle Startup Innovative

Detrazioni IRPEF e IRES

Gli investimenti nel capitale sociale di startup innovative continuano a beneficiare di una detrazione IRPEF del 40% per le persone fisiche, applicabile alla somma investita direttamente o tramite organismi di investimento collettivo.

Per i soggetti passivi IRES, viene mantenuta la quota di investimento che non concorre alla formazione del reddito imponibile (articolo 29 del DL n. 179/2012, modificato).

Incremento detrazioni de minimis

La detrazione del 50%, introdotta dalla precedente normativa, viene aumentata al 65% per investimenti in startup innovative, a condizione che rientrino nei limiti previsti dal regime de minimis.

Credito d’imposta per incubatori e acceleratori

Gli incubatori certificati che investono in startup innovative potranno beneficiare di un credito d’imposta dell’8% sull’importo investito, fino a un massimo di 500mila euro annui, a partire dal 2025, con l’obbligo di mantenere l’investimento per almeno tre anni.

Cosa cambia per le PMI Innovative

L’agevolazione che consente una detrazione IRPEF del 50% per gli investimenti in PMI innovative è scaduta definitivamente il 31 dicembre 2024, rendendo questa misura non applicabile per gli investimenti effettuati nel 2025.

Le imprese iscritte nell’apposito registro delle PMI innovative mantengono l’accesso a specifiche agevolazioni. Per accedere a questi benefici, però, devono rispondere ai requisiti aggiornati dalla Legge n. 193/2024 (che includono nuovi criteri di innovatività e trasparenza finanziaria) e predisporre un business plan dettagliato, che dimostri come gli investimenti contribuiranno allo sviluppo di prodotti o servizi innovativi.