L’economia reale, cuore pulsante del sistema produttivo italiano, necessita di nuovi strumenti per sostenere la crescita delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI).
L’evento “Ricette di Innovazione“, organizzato lo scorso 4 dicembre presso il Politecnico di Milano, ha riunito esperti del settore finanziario e accademico per analizzare il binomio private banking ed equity e come dalla loro convergenza possa emergere una leva per rafforzare la competitività delle imprese italiane.
Ne hanno parlato in particolare Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, e Giovanni Tamburi, fondatore di TIP, assieme al professor Marco Giorgino del Politecnico di Milano.
Ricette di Innovazione
L’evento ha messo in luce come private banking e private equity possano diventare strumenti chiave per rilanciare l’economia reale italiana, sostenendo la crescita delle PMI. La combinazione di risparmio privato, incentivi mirati e strategie di accesso al mercato dei capitali rappresenta una via percorribile per rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano.
Gli interventi di Banca Generali, TIP e del Politecnico di Milano hanno delineato un quadro chiaro: per affrontare le sfide del futuro, le imprese italiane devono investire in innovazione e aprirsi a nuove forme di finanziamento, con il supporto di professionisti capaci di valorizzare il patrimonio e guidare le scelte strategiche.
Il risparmio degli italiani: un potenziale inespresso
Gli italiani si distinguono per una straordinaria capacità di risparmio, come sottolineato dal professor Marco Giorgino:
Lo stock di ricchezza accumulata dalle famiglie italiane supera i 5.000 miliardi di euro, ma circa il 30% di questa ricchezza è parcheggiato in conti correnti o strumenti bancari a breve termine, privi di protezione del capitale o remunerazione reale nel medio-lungo termine.
Questa allocazione inefficiente rappresenta una grande opportunità mancata sia per i risparmiatori che per l’economia reale.
Secondo Giorgino, è necessario spingere verso una cultura finanziaria evoluta, che favorisca investimenti più remunerativi e orientati verso l’economia reale. In questo contesto, il private banking può svolgere un ruolo fondamentale, aiutando i risparmiatori a identificare strumenti di investimento capaci di generare valore nel tempo.
Il ruolo del private banking e del private equity
Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali (intervistato per l’occasione da PMI.it), ha spiegato come il private banking possa diventare un partner strategico per gli imprenditori:
I nostri imprenditori sanno fare business in modo eccellente, ma spesso non parlano la lingua dei mercati finanziari. Il compito del private banker è creare un dialogo tra imprenditore e finanza, aprendo le porte a nuovi canali di finanziamento, come il mercato dei capitali.
Per un approfondimento sulla vision di Generali sul tema, guarda la video-intervista completa.
Finanza alternativa per le imprese
Mossa ha evidenziato che, con la riduzione della disponibilità del credito bancario, accelerata dalla pandemia, è fondamentale per le imprese diversificare le fonti di finanziamento. Il private banking, in questo scenario, può supportare gli imprenditori nel valorizzare il patrimonio aziendale e nel pianificare strategie di accesso ai mercati finanziari, con soluzioni che vanno oltre la protezione patrimoniale tradizionale.
Il futuro del private equity
Dal canto suo, Giovanni Tamburi ha offerto una riflessione sul ruolo del private equity negli ultimi 30 anni, definendolo una “fase matura”. Sebbene questo strumento abbia garantito rendimenti significativi in passato, oggi le opportunità si stanno riducendo, spingendo verso nuovi modelli di finanziamento.
È il momento di convogliare il risparmio privato verso le imprese, ma attraverso strutture più flessibili e meno legate ai tradizionali fondi di private equity.
Mercati finanziari e PMI: un binomio da rafforzare
Uno degli elementi critici evidenziati durante l’evento riguarda la scarsa partecipazione delle PMI italiane ai mercati finanziari. Attualmente, solo una minima parte delle imprese accede alla borsa, nonostante il loro potenziale economico. Come sottolineato da Giorgino, l’ampliamento dell’universo investibile rappresenta una priorità:
Per vitalizzare i mercati, è essenziale aumentare la liquidità e sviluppare figure capaci di canalizzare il risparmio privato verso le PMI.
Incentivi e nuovi modelli di business
Secondo Mossa, per incentivare l’accesso ai mercati è necessario introdurre benefici fiscali immediati per le imprese non quotate, equiparandoli a quelli previsti per le società quotate. Ad esempio, una deducibilità immediata del 30% potrebbe rendere gli investimenti più attraenti e competitivi rispetto al modello attuale.
Digitalizzazione e innovazione: leve strategiche per il futuro
Un altro tema centrale emerso durante l’evento è stato il ruolo della digitalizzazione e dell’innovazione per migliorare la competitività delle imprese. La tecnologia può supportare non solo l’efficienza operativa, ma anche il processo di accesso ai mercati finanziari.
Tuttavia, come ha sottolineato Giorgino, è fondamentale che le imprese sviluppino competenze specifiche per dialogare efficacemente con il mondo della finanza e sfruttare appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione.