Tratto dallo speciale:

Guida al Leasing: tipologie, funzionamento e vantaggi per aziende e privati

di Noemi Ricci

21 Ottobre 2024 10:30

logo PMI+ logo PMI+
Come funziona il contratto di leasing e quali vantaggi offre per aziende, professionisti e privati: utilizzo dei beni senza obbligo di acquisto.

Il leasing è una delle soluzioni finanziarie più utilizzate da professionisti e aziende per accedere a beni strumentali senza doverli acquistare immediatamente.

Attraverso questo tipo di contratto, al quale tipicamente le imprese ricorrono per le loro flotte aziendali, è possibile usufruire di un bene, come un’automobile o un macchinario, versando un canone periodico per un periodo di tempo prestabilito. Negli ultimi anni, il leasing ha visto una crescente diffusione anche tra i privati, che possono beneficiare di questa formula per beni personali come le automobili.

Leasing: come funziona

L’origine del termine leasing deriva dall’inglese “to lease”, che significa dare o prendere in locazione. Questa formula contrattuale si differenzia da altre soluzioni finanziarie come il noleggio o il finanziamento, principalmente per il diritto di riscatto finale che offre all’utilizzatore.

Inoltre, esistono diverse tipologie di leasing, come quello finanziario e quello operativo, che rispondono a esigenze diverse di mercato e di utilizzo. Il leasing finanziario, ad esempio, è la forma più diffusa e si avvicina a un contratto di finanziamento, mentre il leasing operativo si rivolge principalmente a beni che possono diventare obsoleti velocemente, come i dispositivi tecnologici o i macchinari per ufficio.

Il leasing è spesso scelto dalle aziende e dai professionisti per i vantaggi fiscali che offre. I costi dei canoni possono infatti essere dedotti dal reddito, rendendo questa soluzione estremamente vantaggiosa per coloro che utilizzano i beni esclusivamente per l’attività lavorativa. In aggiunta, il leasing consente di rinnovare periodicamente i beni in uso, migliorando così l’efficienza operativa senza dover affrontare costi eccessivi per l’acquisto diretto.

Contratto di leasing: come funziona

Il leasing è un contratto che coinvolge tre soggetti principali:

  1. la società di leasing;
  2. l’utilizzatore del bene;
  3. il fornitore.

La società di leasing acquista il bene e lo cede in locazione all’utilizzatore, che ha il diritto di utilizzarlo per un periodo di tempo prestabilito. Durante questo periodo, l’utilizzatore è tenuto a versare dei canoni periodici, che possono essere mensili, bimestrali o trimestrali, a seconda degli accordi stipulati nel contratto.

Una caratteristica fondamentale del leasing è che l’utilizzatore non diventa mai proprietario del bene durante la durata del contratto, ma ha la possibilità di riscattarlo al termine dello stesso, pagando una somma stabilita (prezzo di riscatto). Questo consente all’utilizzatore di godere dei vantaggi operativi del bene senza dover immobilizzare grandi somme di denaro per l’acquisto iniziale.

Al termine del contratto, il bene può essere riscattato, versando quasi sempre una somma finale o può essere restituito al fornitore o, ancora, può prolungare la durata del contratto di leasing, eventualmente sostituendo il bene con uno nuovo. Esaminiamo in dettaglio come funziona, le tipologie disponibili, chi può accedervi e i principali vantaggi e costi associati a questa soluzione.

Il leasing si distingue da altre forme di finanziamento, come il noleggio, per la possibilità di riscatto e per la deducibilità fiscale dei canoni. Per le aziende, in particolare, questo rappresenta un grande vantaggio, poiché i costi possono essere ridotti dal fatturato, migliorando così la gestione economica e finanziaria dell’impresa.

Quali tipologie di leasing esistono

Esistono due principali tipologie di leasing:

  • finanziario;
  • operativo;
  • immobiliare;
  • equipaggiamenti;
  • internazionale.

Leasing finanziario

Il leasing finanziario è la forma più comune e si avvicina molto a un contratto di finanziamento. In questo caso, la società di leasing acquista il bene e lo cede in uso all’utilizzatore, che è responsabile di tutti i rischi legati al bene stesso, come l’obsolescenza o il deterioramento.

Al termine del contratto, l’utilizzatore può riscattare il bene pagando la differenza tra i canoni versati e il valore residuo del bene. Quasi sempre, con il leasing finanziario, l’utilizzatore versa un anticipo iniziale, i canoni, il riscatto finale.

Leasing operativo

Il leasing operativo, invece, prevede che il bene venga ceduto direttamente dal produttore all’utilizzatore. Questo tipo di leasing è particolarmente indicato per beni che hanno una vita utile limitata o che diventano rapidamente obsoleti, come le apparecchiature tecnologiche o i macchinari per ufficio. A differenza del leasing finanziario, il leasing operativo non prevede necessariamente un’opzione di riscatto e può essere soggetto a minori vincoli contrattuali.

Leasing immobiliare

Il leasing immobiliare permette l’utilizzo di beni immobili come uffici, negozi o strutture industriali, con contratti di lunga durata spesso superiori ai 10 anni e la possibilità di riscatto finale. Le aziende possono beneficiare di vantaggi fiscali.

Leasing equipaggiamenti

Il leasing di attrezzature e macchinari consente alle imprese di mantenere un parco tecnologico aggiornato, con canoni adattabili all’utilizzo.

Leasing internazionale

Il leasing internazionale offre alle aziende la possibilità di utilizzare beni in diversi paesi, richiedendo però di considerare le normative fiscali e legali di più giurisdizioni, nonché la gestione di pagamenti in valute differenti.

Chi può accedere al leasing

Il leasing è uno strumento finanziario flessibile e accessibile a una vasta gamma di soggetti. Possono accedervi:

  • Aziende, indipendentemente dalla loro forma giuridica.
  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti, titolari di partita IVA.
  • Privati, che sempre più frequentemente utilizzano il leasing per beni personali come le automobili.

L’accesso al leasing da parte dei privati sta diventando sempre più comune, soprattutto grazie alla possibilità di evitare il pagamento completo del bene in un’unica soluzione e alla flessibilità dei contratti.

Leasing per aziende e privati a confronto

Le principali differenze tra il leasing per aziende e privati si riscontrano principalmente nel trattamento fiscale. Le imprese possono infatti dedurre i costi del leasing dal proprio fatturato, in tutto o in parte, godendo di un beneficio fiscale che i privati, non titolari di partita IVA, non possono ottenere.

Vantaggi del leasing

I vantaggi offerti dal leasing sono numerosi, sia per le aziende che per i privati. Tra i principali:

  • Deduzione fiscale: le aziende possono dedurre i costi dei canoni dal proprio reddito, migliorando la propria gestione fiscale.
  • Possesso senza acquisto: si ha la possibilità di utilizzare un bene senza doverlo acquistare immediatamente.
  • Rinnovamento continuo: il leasing consente di rinnovare frequentemente i beni strumentali, garantendo che l’impresa utilizzi sempre macchinari e attrezzature all’avanguardia.
  • Opzione di riscatto: al termine del contratto, l’utilizzatore può scegliere se riscattare il bene o restituirlo.
  • Flessibilità: i contratti di leasing possono essere personalizzati in base alle esigenze dell’azienda o del professionista, sia in termini di durata che di importi.

Costi del leasing

Il leasing, come qualsiasi altro strumento finanziario, ha dei costi associati che variano in base al tipo di contratto e al bene in questione. Tra i principali costi ci sono:

  • Canoni periodici: pagamenti che l’utilizzatore deve effettuare per tutta la durata del contratto.
  • Interessi: possono essere a tasso fisso o variabile e rappresentano il costo del finanziamento del bene.
  • Costi di intermediazione: in alcuni casi, la società di leasing può addebitare spese per la gestione del contratto.

Mancato pagamento del leasing

Nel caso di mancato pagamento del leasing, le conseguenze vengono regolate dalla Legge n. 124/2017. Se non vengono pagati almeno sei canoni mensili o due trimestrali, anche non consecutivi, l’inadempienza è considerata grave, portando alla risoluzione del contratto e alla restituzione del bene alla società di leasing.

Durata del leasing

La durata di un contratto di leasing dipende dal tipo di bene e dalle esigenze dell’utilizzatore. In generale, la durata media di un contratto di leasing varia tra i cinque e i dieci anni, ma può essere anche inferiore, come nel caso dei beni soggetti a rapida obsolescenza.

I contratti di leasing hanno durate diverse a seconda del bene: fino a 10 anni per beni strumentali, inferiore per beni “obsolescenti”, in media 5 anni con possibilità di tasso fisso o variabile. Per altri beni: 8 anni per immobili, 2-5 anni per auto e veicoli commerciali, 30-60 mesi per impianti, macchine edili e altri mezzi strumentali.

Alternative al leasing

In alternativa al leasing, è possibile ricorrere a un finanziamento o a un noleggio. Si tratta in tutti i casi di soluzioni che consentono di utilizzare un bene senza dover sostenere l’intero costo dell’acquisto immediato, ma prevedono pagamenti periodici per la durata concordata.

Quando si confrontano leasing, finanziamento e noleggio, emerge infatti come questi strumenti finanziari differiscano nelle finalità e nelle opzioni di acquisizione:

  • il leasing consente di utilizzare un bene senza l’obbligo di acquisto;
  • il finanziamento permette di diventare proprietari del bene con l’impegno di pagare rate fino alla fine del contratto;
  • il noleggio rappresenta una soluzione alternativa, che prevede la locazione di un bene senza possibilità di riscatto al termine del contratto.